Valgono come trofei anche le zanne della volpe, le penne nere ad uncino del mascio di germano, i preparati di gallo cedrone o forcello imbalsamati "in toto" o anche di altri piccoli selvatici e perfino l'osso del pene dei selvatici predatori.
TROFEI CEFALITICI
Questi trofei si staccano
al meglio usando una sega e tenendo l'animale appeso a testa in giù.
La pelle della testa viene tagliata per il lungo e tirata su ambedue
i lati verso il basso mettendo in evidenza la scatola cranica, le
orecchie vengono separate dall'osso, senza
staccarle dal mantello. A questo punto si sega la calotta cranica con
una sega da ossi o con un saracco. Il taglio va condotto dall'angolo
occipitale (posteriore) attraverso le cavità orbitali sino
all'osso nasale. Si toglie il cervello da ambedue le metà
craniche. Se il selvatico deve essere venduto, si richiude il
mantello sul cranio aperto per migliorarne l'aspetto.Il cranio viene
scarnificato sommariamente e quindi lasciato per un giorno in acqua
fredda d
opodichè
lo si fa bollire per circa un'ora (maggiore l'età del
selvatico maggiore la durata della bollitura). L'acqua bollente non
deve venire a contatto con i palchi o le corna. Il rivestimento
ceroso delle corna di camoscio può essere protetto con fogli
d'alluminio. Il cranio bollito viene riulito accuratamente, comprese
le cavità nasali e la caccia interna del cranio e quindi
nuovamente bollito per breve tempo al fine di un completo
sgrassaggio. Nel caso di camosci e degli altri cavicorni le corna
vengono staccate con precauzione girandole intorno alle cavicchie
ossee. Quindi si ricopre l'osso di ovatta e la si imbeve di acqua
ossigenata al 30 percento. Attenzione in questa fase in quanto
l'acqua ossigenata è ovviamente corrosiva! Questa soluzione
serve a togliere i resti di carne e a sbiancare completamente l'osso.
Dopo l'essicazione le corna vengono oste nuovamente sulle cavicchie, dopo che queste ultime siano state
avvolte in un poco di carta di giornale e trapanate dall'interno per
farle seccare.