----------------------CENNI STORICI-------------------------------------------
Basta osservare una qualsiasi cartina geografica per rendersi conto che la provincia di Enna è situata esattamente al centro della Sicilia.Per avvalorare tale tesi basta ricordare che Cicerone definì Enna come "l'ombelico della Sicilia".
Non tutti e io per primo ,fino a quando non mi sono documentato appositamente,sono a conoscenza dell'importante storia di Enna e del suo territorio.Sono infatti presenti importanti necropoli come CENTURIPE e MONTAGNA DI MARZO,situata tra Piazza Armerina e Barrafranca,ma il più importante e famoso (tranne a me..)è il sito archeologico della Villa Romana di Piazza Armerina,recentemente dichiarato patrimonio dell'umanità.
Questa Villa risale al IV secolo D.C. ed è conosciuta nel mondo per la bellezza dei mosaici che compongono i suoi pavimenti.
Chi ama la caccia,tra tanto splendore ,può ammirare in particolare 2 ambienti ricchi di cultura e fascino:
1) il corridoio della grande caccia ;
2)la sala della piccola caccia.
Nel primo (il corridoio)possiamo osservare scene e paesaggi di quelle cacce ambientate in Africa che tanto piacevano a personaggi come ad es. il grande scrittore Hernest Hemingway (non dimentichiamo che era un grande appassionato di caccia e pesca d'altura);
Nel secondo ambiente sono raffigurate ritratti della caccia che si svolgeva ai tempi dello splendore dell'epoca romana.Sono scene di grande realismo e splendore
Per quanto riguarda la bellezza e la storia di Piazza Armerina mi fermo...QUI, sono sicuro che altri (chi sarà mai
) potranno arricchire e completare con foto e notizie .Io mi limito a evidenziare che a cotanta bellezza si unisce un territorio verde e ricco di vegetazione che rende P.Armerina un importante sito di caccia ,in particolare quella al Coniglio
----------------------IL Coniglio-----------------------------------
Personalmente ho cacciato il Coniglio in qualche occasione all'estero come "corollario"di altre cacce,pertanto non sono un esperto e attenderò lumi da chi ne mastica di più....(TU hai capito vero?..),io mi limiterò a dare informazioni sulla sua "storia".
Si può parlare del Coniglio come di un guerriero della pace che è costretto a cercare la fuga per salvare la propria pelle,difatti tutti lo vogliono ma per la bontà della sua carne.Bisogna ricordare che già nel Medioevo la Chiesa lo considerava "carne magra",ma ciò più che un onore era una autentica "sfiga"per il nostro piccolo amico perchè questo significava che poteva essere mangiato anche il Venerdì,giorno di digiuno,al contrario degli altri mammiferi.
Il Coniglio è un selvatico stanziale per antonomasia ed è legato al territorio "muore sempre dove è nato".Questo fortissima dipendenza dal territorio potrebbe far ritenere che la sua caccia sia semplice.Facile individuarlo,ma non è così.....Basti pensare che il naturalista tedesco GRIZMEK afferma "una colonia in cui vivevano 407 conigli disponeva di 2080 ingressi e relative via di fughe".
Infatti il folletto della campagna Siciliana ama vivere in villaggi e costruisce la sua tana ad una profondità dai 2 ai 5 metri,costruisce una serie di gallerie incredibile ,fatte di stradin e sentieri con un numero spropositato di ingressi.
Per fortuna che all'occhio di un esperto (mi verrebbe voglia di dire all'occhio di un falco)non è difficile individuare le uscite principali.Queste si riconoscono dalla vicinanza di cumuli di terra (significa che il "nostro" ha incominciato a scavare dall'esterno),se manca la vegetazione intorno significa che la tana è usata spesso.....ovvio che ci sono anche molte uscite secondarie che restano mimetizzate fra le erbe (solitamente sono utilizzate in caso di pericolo).
Quando si "conquista"un coniglio si può essere certi che la sua casa non dista più di 50 metri dal luogo della sua cattura.
------------------------LA CACCIA AL CONIGLIO-----------------------------------
La caccia al coniglio richiede una grande capacità:astuzia e controllo dei nervi.Basta nulla a mettere in allarme il simpatico roditore che al minimo rumore drizza le grandi orecchie e si dà alla macchia.
Bisogna sapere che un coniglio spaventato dà l'allarme agli altri simili....prima di darsela a gambe infatti batte ritmicamente le zampe e il suono viene subito percepito dagli altri,con conseguente polverone ..
Prima regola del cacciatore è quindì il silenzio....respirare e muoversi con estrema cautela,un confondersi con la natura.I conigli abbandonano le loro tane poco prima del tramonto o dopo l'alba,si cibano nei loro pressi e li devono essere "sorpresi".
Quando tira vento sono particolarmenti nervosi e allarmati,pasturano malvolentieri e restano guardinghi appiattiti al suolo.
Se il tempo è favorevole tengono le grandi orecchie ripiegate,ma mantengono sempre un stato di allerta....rumori diversi dai tradizionali li metteranno subito in fuga.
E quando piove?Meglio rinunciare...sarebbe tempo sprecato e fatica inutile.Se dopo una giornata di pioggia intensa vi sarà però una schiarita ,bhè allora è tempo di uscire
Quando si dà alla fuga raggiunge i 35 km orari che, sono la metà della velocità della lepre ma sufficienti a garantirgli possibilità di salvezza data la vegetazione circostante che lo nasconde alla vista del suo perseguitore.
La sua tecnica è sempre la stessa : parte all'improvviso con uno schizzo fulmineo e inizia a saltellare cambiando direzione,cercando di porre un ostacolo naturale tra sè e chi lo perseguita.Tecnica semplice ma valida:basta pensare che da circa 250 milioni di anni gli permette di resistere e sopravvivere
-------------------------Furetto si o Furetto no?------------------------------------
Eccoci ora ad una questione che è oggetto di discussione tra i praticanti della caccia al coniglio "Furetto o no?".Lascio la risposta a chi ne mastica più di me (ci siamo capiti vero?),ma certo che l'idea di avvalersi di un "succhiasangue" non mi garba....
Credo che praticare questa caccia ,avvalendosi di cani specialisti come i Cirnechi o anche di "inimmaginabili e curiosi" cagnoli , permetta agli appassionati di respirare la poesia della caccia:"ammirare dei specialisti che tracciano un territorio disseminato da gallerie e cunicoli è roba da cacciatori autentici2.E' vera caccia e respiri il profumo della tradizione secolare".
Questa è vera caccia perchè richiede un'attenzione incessante,continua e capacità di reazione immediata....una caccia che ti prende la mano per poi giungere dentro il cuore,ti conduce su sentieri di EMOZIONIche sono sconosciuti a coloro che praticano la caccia alla selvaggina di ripopolamento o avvalendosi di corbellerie elettroniche
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Proprio così....il coniglio in un mondo venatorio sempre più proiettato al consumismorimane uno dei pochi autentici selvatici e come tale trasmettitore di forti sensazioni ed emozioni venatorie.Non fatevi ingannare dal fatto che se a squagli al primo rumore.....voi che fareste al posto suo?
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Dedicato a S.F. alias ilfalco,meglio conosciuto come Totò, grande cacciatore di conigli in Piazza Armerina.