
Originariamente Scritto da
bansberia
Ho cacciato (e vado ancora) all'estero, con esperienze più o meno gradevoli. Elenco conciso:
-Scozia al cervo

:
1. Una bella riserva molto fuori mano (in Argyle). Purtroppo il proprietario aveva idee stravaganti sulla gestione (sostanzialmente contrario alla caccia nonostante il reddito). Litigò col direttore e la cosa è finita.
2. North Uist (Ebridi) riserva su di un'isola un pò scomoda e costosa da raggiungere perchè occorre passare (pernottando) per l'isola di Skye. Molto interessante anche per pescatori.

3. Arran (isola scozzese, da non confondere con l'irlandese omonima) bella riserva.

Ho abbandonato l'idea di cacciare in Scozia perchè il viaggio oltre a essere costoso (non ho più le "miglia" che accumulavo viaggiando per lavoro) comporta due pernottamenti a causa degli orari e della distanza da casa ad un aeroporto internazionale.
-Ungheria alle oche
1. Esperienza molto positiva (un pò cara) con agente italiano
2. Risultati mediocri con agenzia ungherese, molto meno cara ma con personale (ungherese) alquanto inefficiente
-Ungheria a daino maschio
Risultati decenti e prezzi accettabili con soluzione a forfait
-Ungheria a femmine di ungulati
Spesa modesta, forse anche troppo. per questo motivo l'accompagnatore cerca di far sparare il più possibile per recuperare ciò che non incassa con abbattimento da trofeo. La caccia non mi è piaciuta..

-Repubblica ceca al muflone
Abbattuto un capo quasi da medaglia in una bella riserva mal gestita: caccia solo da altana a 50-80 m dal punto di foraggiamento. Capi abbattuti lasciati per una notte sotto la pioggia nel cassone (scoperto) del pick up. Tre miei amici sono stati in seguito nella stessa riserva a cervo sika con risultati penosi: 1 solo capo (mediocre) e 1 solo colpo; gli altri due non solo non hanno sparato ma neppure visto nulla. Agenzia austriaca (parla solo tedesco) da dimenticare.

Francia: camoscio e muflone



Un'iniziativa interessante che sarebbe bello fosse imitata in Italia: l'ONCFS (Office National de la Chasse et Faune Sauvage) cioè un ente statale per la gestione della caccia e l'ONF (Office national des Forets) gestiscono congiuntamente una bandita in cui la caccia è generalmente chiusa ma viene aperta solo per occasioni "didattiche". I due enti organizzano stages di 2-3 giorni in cui si descrivono la zona, la sua vegetazione (un pò noioso) e gli ungulati alpini (camoscio e muflone). Alle mezze giornate in aula si alternano uscite di caccia a camoscio e muflone ma con possibilità di tiro anche a capriolo e cinghiale. Questi ultimi non sono oggetto di lezioni perchè si presume siano ben noti al cacciatore (francese, naturalmente). La lingua di comunicazione è il francese (cosa vi aspettavate da statali francesi: il ladino friulano oppure l'agrigentino stretto?). La località è il massiccio delle Bauges (Savoia-Alta Savoia), non molto lontano da traforo del Frèjus (confine italiano) Con un pò di pazienza in rete si trova qualcosa. Attenzione ai calibri militari (.223, 308, 6,5x55 ecc) vietati in Francia. E' vivamente consigliabile a chi non conosce gli ungulati alpini e che sia dotato di nozioni di francese e di spirito di adattamento (alberghetto spartano, clima piovoso in estate e nevoso da inizio novembre). A differenza di tutti gli altri Paesi citati al cacciatore spettano trofeo (ovviamente) e carne. In quella riserva la Federation de la Chasse (unica associazione venatoria francese) organizza soggiorni gratuiti a giovani neocacciatori che risultino i migliori all'esame venatorio. Esempio eccezionale che la FIDC dovrebbe seguire.
- Slovenia
Dopo alterne vicende con tre amici abbiamo trovato una riserva dove spariamo in totale 8 caprioli all'anno. Spiacente, non dò l'indirizzo perchè dovrei rinunciare.
Augh! Ho detto. IBAL a tutti