Mi sparo un post storico per avvertire che essendo usciti diverse volte fuori dal tema riguardante il passo delle Quaglie, ho deciso di spostare tutti i messaggi significativi visto che comunque può essere interessante e costruttivo continuare la discussione stessa.
Il mio personalissimo punto di vista è abbastanza semplice, non si smette mai di imparare ed è importante allo stesso momento non smettere mai di vole imparare. Nessuno è senza peccato, ma molti sono in grado di saper imparare dai propri errori, in un forum abbiamo anche la possibilità di poter imparare anche dagli errori degli altri, basta voler sapersi mettere sempre in gioco e cercare sempre qualcosa di nuovo, che possa stimolare la nostra passione, molti di noi nasce come cacciatori attivi intorno ai 18 anni, chi ha qualche primavera in più sulle spalle ha potuto cominciare già a 16 anni, qualche altro lo scopre più tardi, tutti commetteranno errori, tutti dovranno cercare di capire sul campo cosa cercano nella caccia.
Randagio ha saputo, e voluto, passar dalla caccia alla posta ai tordi (che poi non è che sia tutta questa semplicità) alla caccia con il cane da ferma, in questo avrà avuto le sue esperienze che gli hanno permesso di cacciare prima un selvatico e poi un'altro in tutt'altra modalità, questo per portare un semplice esempio di come quando c'è passione e volontà possiamo migliorarci sempre.
Ma non vedo cosa ci sia di male se lui decidesse di cacciare con 4 setter liberi per volta, il lavoro di un cane è uno spettacolo, il lavoro di 4 cani sono uno spettacolo all'ennesima potenza, non bisogna per forza accostare 4 cani alla matematica strage (per utilizzare un tuo termine) si potrebbe anche pensare che il possibile selvatico cacciato e fermato dai suoi cani non venga incarnierato, vuoi per aver sbagliato il tiro (possibilità sempre presente) vuoi anche perchè questo cacciatore potrebbe pensare di non sparare affatto a questo selvatico, magari era entusiasta dell'azione dei cani, era appagato della cattura precedente, sono tutte sensazioni proprie, interne, personali, ognuno è libero di esprimerle poi come meglio crede.
Le tante stragi compiute dai letterati, come hai riportato, danno oggi delle linee guida da seguire, poi ognuno di noi può trarne le dovute conclusioni che più gli piacciono, partendo dal presupposto che bisogna voler crescere e capire il perchè di determinate azioni. Il discorso "erano altri tempi" purtroppo regge, e dico purtroppo perchè sono convinto che la diminuzione della selvaggina, quella di passo, migratrice, ma anche quella stanziale, secondo me non è dovuta alle stragi dei cacciatori, ma sono praticamente sicuro che sia semplicemente il risultato di una mala gestione dei territori, le innovazioni nel campo dell'agricoltura hanno modificato gli habitat che i selvatici prediligevano, e questo li ha confinanti sempre più in alcune zone, causandone di fatto la diminuzione a causa della maggior difficoltà nel trovar cibo. In quei tempi potevi sparare più selvatici senza che si intaccasse numericamente la specie.
Io personalmente sto per compiere 30 anni, di caccia vera ne so ben poco ma mi piace conoscere cose nuove, o modi diversi di caccia da quella che pratico, però mi hanno cresciuto facendomi capire che bisogna essere sempre rispettosi nei confronti degli altri, soprattutto verso chi è più grande di me, da qui son partito, di base ho il massimo rispetto verso tutti giovani o anziani che siano, poi però questo rispetto deve essere meritato con le azioni. Non ho capito bene perchè dici che Fausto o Randagio debbano sapere o debbano voler dire chi sia cacciatore e chi no, non mi pare abbiamo condannato nessuno, hanno espresso dei loro pensieri.
Non si obbliga nessuno a conoscerci, venire alle cene, chiacchierare un paio d'ore di persona senza dover star barricati dietro un monitor, ma certo posso dire che mi ha fatto un enorme piacere conoscere persone quali Wood, Black, Hunter, Big Hunter, Dante, Onesimo, Fausto, Arrilico (e mi scuso con gli altri che ora mi sfuggono) un giorno magari, ci scapperà l'occasione di conoscerci di persona anche noi Giavellotto.
Un Saluto