Morti per ambientalismo
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.(G. Ungaretti)
Liguria e Lunigiana, Genova, le Cinque terre, Aulla e Mulazzo ferite a morte confermano nella verità della tragedia che la strage viene dal dissesto. Lo gridano con i morti ammazzati dalle valanghe di fango, le macerie che segnano – e continueranno per chissà quanto ancora a segnare- il vortice di acque che hanno assassinato persino la speranza.
I Cacciatori lo avevano previsto ma i Cacciatori non sono mai creduti.
Gridano, pagano, si dannano l’anima per far capire poi corrono insieme agli altri se non prima degli altri dove la solidarietà chiama perché chi avrebbe dovuto prevenire aveva ascoltato altre voci.
In Italia la campana ha suonato negli ultimi 50 anni, dicono i ragionieri del dissesto, vi sono state 11 mila frane, 5500 alluvioni, 4122 morti, 84 dispersi e 2836 feriti. Come una guerra perduta. Si è dato spazio a naturalisti fai da te perché incapaci di altri mestieri: hanno tuonato in difesa d’una presunta microfauna nel Magra e nei torrenti contro ogni tipo di intervento per disciplinare le acque, dragare il fondo, togliere la vegetazione dalle rive. Hanno gridato nel megafono delle cronache che gli allarmismi dei Cacciatori – unici a conoscere il territorio- erano interessati.
Proprio come accadde per il Lambro che divenne poi una cloaca di petrolio e veleni ed i Cacciatori corsero con barche e stivali a cercar rimedi lasciando il video a presunti ambientalisti in cravatta e scarpe lucide.
Nei giorni del dolore quei naturalisti a 24 pollici occupano schermi e radio ed i Cacciatori sono in prima linea con un volontariato anonimo e meraviglioso. Da autentico “popolo degli onesti”. Quanto accaduto – e le lapidi e le macerie lo ricordano- deve produrre una rivoluzione nelle coscienze.
I boschi abbandonati, i torrenti ingombri, i rigagnoli d’una Liguria ed una Lunigiana irripetibili e ferite non possono non far riflettere che la strage non viene dalla caccia ma da uno pseudo naturalismo miope, ignorante e che fornisce alibi a quanti non sanno fare e vogliono che altri non facciano.
Così azzerano le speranze e ammazzano un’altra volta le vittime degradandole a morti per niente.
Rodolfo Grassi