Che i cacciatori siano una preziosa risorsa per il territorio è un fatto risaputo e, purtroppo, volutamente taciuto. A confermarlo i fatti successi alla fine di febbraio quando, in Sicilia, il comune di Gela per ritrovare il corpo di un bracciante agricolo di 42 anni disperso nell'alluvione che aveva colpito il territorio gelese il 1° febbraio scorso, si è espressamente rivolta alle associazioni venatorie locali per chiedere l'aiuto dei cacciatori e dei loro cani.
I caccaitori non si sono tirati indietro e sono scesi in campo con l'ausilio di tre cani: Lilly , Tobia e Yuri. Le riceche del povero agricoltore si sono concentrate lungo il torrente Valle Priolo. Tale zona era stata già perlustrata per ben venticinque giorni dalle forze dell'ordine, dai vigili del fuoco e dalla protezione civile ma senza sortire nessun esito.
I cacciatori hanno fatto di più. Abili conoscitori dei posti , hanno guidato i loro cani nel fitto di cannetti che erano quasi impossibili da esplorare e che erano state ignorate nelle precedenti ricerche. Il risultato è presto arrivato ed i cani, giunti in ulteriore cannetio, si sono messi ad abbaiare e a scavare nel fango fino a quando è spuntata una gamba. Subito allertate le forze dell'ordine, il corpo dello sfortunato agricoltore , è stato recuperato dai vigili del fuoco.
La vedova ed i parenti della vittima hanno ringraziato i cacciatori per l'impegno profuso e per aver dato loro la possibilità di avere una tomba su cui portare un fiore.