ASCN scrive alla redazione Terra Palermo
Alla cortese attenzione del Dott. Giaconia
Redazione Terra Palermo
Il Calendario Venatorio 2010-2011 prevede immotivate limitazioni temporali all’esercizio dell’attività venatoria in alcune ZPS interessate da flussi migratori dell’avifauna, posticipando l’apertura della caccia al 14/11, anziché alla terza domenica di settembre (o al più tardi all’1/10) come accade nel resto d’Italia.
Limitazioni temporali che hanno un peso specifico maggiore e addirittura devastante nel messinese, laddove l’enorme estensione delle ZPS Peloritani impediscono a migliaia di cacciatori di coltivare, nei luoghi in cui sono nati e cresciuti, alcune classiche e tipiche tradizioni venatorie, quali la caccia alla quaglia, alle allodole ed ai tordi.
Analogamente, i cacciatori delle Isole Eolie saranno costretti ad imbracciare i fucili in piccoli fazzoletti di territorio rimasti esclusi dalla perimetrazione delle ZPS.
Tali costrizioni non rispondono ad alcuna logica plausibile ed appaiono addirittura illogiche se rapportate ad alcune peculiarità territoriali (si pensi ai danni da sovrappopolamento di conigli selvatici – cacciabili solo dal 2/10 – nelle Isole Eolie).
Esse, oltretutto, finiscono col mettere definitivamente in ginocchio un comparto economico in crisi, qual è quello degli armieri, che nel messinese subiranno certamente un’ulteriore diminuzione di fatturato.
In assenza di motivazioni dotate di fondamento scientifico appare insomma ingiustificabile la disparità di trattamento operata nei riguardi di alcune ZPS rispetto alla generalità del territorio soggetto ai criteri minimi uniformi, che, per espressa intenzione del legislatore, sono invece finalizzati a “garantire la coerenza ecologica della Rete Natura 2000 sul territorio nazionale” (art. 1 D.M. 184/2007).
Oltretutto, il Piano di Gestione dei Peloritani include la caccia tra le attività di gestione del territorio.
I cacciatori e gli armieri messinesi si sentono “barattati e sacrificati” nell’ambito della “mediazione” politico-ambientalista che ha condotto all’emanazione del corrente calendario venatorio e pagano a caro prezzo la mancata attivazione di norme nazionali, rispetto al cui operato manifestano un profondo dissenso.
A.S.C.N.
Palermo, lì 28/06/2010