questo articolo è stato ripreso da un giornale locale di latina ed il bello è che è stato scritto da una persona che non ha nulla a che vedere con la caccia
L’altra faccia della caccia
Pubblichiamo l’articolo intitolato “L’altra faccia della caccia“, uscito sul quotidiano della provincia di Latina “Il Territorio” lo scorso 7 aprile.
L’articolo è stato scritto dalla sig.ra Fulvia Frallicciardi, noto imprenditore gaetano, estranea al mondo venatorio.
Tratto da https://w*w.anlc.it
L’altra faccia della caccia
Per una serie di fortuite circostanze ho avuto modo di conoscere e di diventare amica di un gruppo di cacciatori. Soci del Circolo Culturale L’Arciera di Gaeta, questi uomini mi hanno aiutata a capire ed ad apprezzare la passione per la caccia. Molti dei miei conoscenti si sono meravigliati: che ci fai tu in mezzo ai cacciatori? Ci chiacchiero, ci condivido idee, mi rilasso e spero al più presto, appena i miei impegni me lo permetteranno, di riuscire anche ad accompagnarli spesso nelle loro battute per apprezzare il loro modo di vivere la natura.
La prima cosa che mi ha spinto ad interrogarli ed a capire le loro motivazioni viene da molto lontano: il mio bisnonno era un cacciatore. Il mio bisnonno viveva in Versilia ed andava a caccia con Giacomo Puccini che sulle rive del Lago di Massaciuccoli, in quelle mattinate di completo rilassamento, ogni tanto fischiettava qualche motivetto che sarebbe di lì a poco divenuto un’aria immortale della nostra splendida musica lirica. Rilassamento, certo, perché chi non conosce la caccia ed i cacciatori li immagina dei Rambo assetati di
sangue tutti tesi ad impallinare indifesi uccellini.
Questa immagine terribile non si accordava affatto con il mio bisnonno di cui a quasi cinquant’anni dalla sua morte ancora si racconta della sua immensa bontà e della sua generosità; perciò, incuriosita ho voluto capire chi sono i veri cacciatori. Per ora sono arrivata a delle conclusioni: intanto non sono quelli che a caccia chiusa sparano comunque, magari alle leprotte che in quei periodi stanno per figliare; quelli si chiamano bracconieri e sono i peggiori nemici dei veri cacciatori.
Poi, altra cosa che ho capito, non sono cacciatori neppure quelli che tornano con i carnieri strapieni di selvaggina, che hanno sparato indiscriminatamente per ore, e che dopo essersi fatti fotografare non sanno neanche che farne di tutte quelle prede, vengono definiti dai veri cacciatori sboroni, idioti o peggio. I cacciatori che ho conosciuto io e di cui sono fiera di essere amica sono quelli che mi hanno ispirato questa preghiera: Proteggici Signore al mattino, accompagna i nostri passi sulla tua terra umida e guida il nostro cammino. Facci strada lungo il tuo giorno, nei preziosi silenzi e nelle attese. Fa’ sì che in questi territori, dove si esalta la grandezza del tuo esserci, noi possiamo sempre comportarci da veri cristiani. Guida il nostro sguardo e rendici giusti nelle scelte e negli atti. Rendici capaci di cogliere, in tutto ciò che ci circonda e che ci hai donato, la tua magnificenza e, per questo, facci essere probi e puri. Fa’ sì che noi in questi luoghi, dove ancora la natura può indurci a migliorare ed a farci riconoscere i nostri peccati, possiamo condividere questi momenti con chi, come noi, vuole vivere con te e diffondere il tuo insegnamento di fratellanza e giustizia. Dacci la possibilità di purificarci, con la silenziosa preghiera che ogni cacciatore può dedicarti, durante le sue battute. Proteggici, infine, quando con le luci della sera ci indichi la strada del ritorno, permettici di portare con noi e rispettare la promessa fatta a te con questa preghiera di vivere cristianamente. Restaci a fianco con la tua magnificenza fino alla prossima giornata di caccia. Amen
Ecco , questo è lo spirito che anima i miei amici cacciatori, e se qualcuno ancora nutre dei dubbi, spero rifletta: si può non condividere o non approvare la passione per la caccia, è legittimo farlo, ma non si può e non si deve giudicare senza capire ed immedesimarsi in chi la pratica con questo spirito. Un’ultima parentesi. Nei giorni scorsi, durante una cena di quelle a base di polenta e vino rosso, seduti su sedie e sgabelli e panche di fortuna, tutti intorno ad una tavola improvvisata in una serata di quelle che ti fanno sentire gioiosamente parte di un gruppo e dove la semplicità e l’ amicizia sono sensazioni palpabili, questi miei amici hanno insignito la mia amica Nunzia e me del titolo di Socie Onorarie del loro Circolo. È stato bello, li ringrazio e ne vado fiera.
Fulvia Frallicciardi
e scusate se è poco.................