la cosa mi suonava strana, ed ecco appunto la motivazione più plausibile.
leggete questo articolo e ditemi cosa ne pensate, secondo voi...........
Modifiche Art. 18: Il grande bluff!
MODIFICHE ART.18: IL GRANDE BLUFF!
Forse nessuno si è ancora reso conto che il teatrino a cui stiamo assistendo in questi giorni, relativo alla modifica dell’art.18 l. 157/92, è opera di un grande scenografo e regista il quale, con grande capacità (politica), ha mosso talmente bene i fili dei burattini /attori da ingenerare in tutta l’Italia la convinzione che la norma recentemente approvata in senato consentirebbe la ” Caccia no limits”.
E così mentre Federcaccia e Liberacaccia si dichiarano soddisfatte dell’emendamento, Arcicaccia è invece contraria, un ex parlamentare dei verdi dichiara di iniziare lo sciopero della fame e due Ministri della Repubblica sbraitano su tutte le testate giornalistiche e televisive, minacciando modifiche quando il provvedimento passerà all’esame della camera, nessuno ha capito che la norma approvata è riduttiva ed è penalizzante per i cacciatori.
Chi è allora il regista che ha voluto ingenerare, in questo momento, l’opposta convinzione, e perché?
Procediamo con ordine:
Tutti ricorderete come le pagine di questo sito nel Maggio 2008 hanno ospitato un’accesa discussione quando l’emendamento ( allora inserito nel c.d. pacchetto rete4 ) presentato per la prima volta, ebbe una netta bocciatura a causa di due favorevoli condizioni: l’assenza dall’aula di alcuni parlamentari del PdL ed il voto contrario della sinistra che, causa dette assenze, riuscì ad ottenere la maggioranza..
Il provvedimento non solo fu definito “anti-caccia“, ma soprattutto fu qualificato come provvedimento “…che se approvato avrebbe penalizzato ingiustificatamente l’attività venatoria in Italia…”
Poiché la norma approvata oggi è la stessa di allora, proviamo a spiegare il perché fu detta quella frase, ma soprattutto cerchiamo di capire perché si vuole ingenerare nella pubblica opinione che, invece, con tale norma la caccia è ” No limits” ”
In virtù delle ( qui di seguito evidenziate in grassetto ) modifiche apportate ( sempre che la norma passerà alla camera ) il nuovo articolo 18 della legge 157 risulta, al secondo comma, essere il seguente:
“I termini di cui al comma 1 possono essere modificati per determinate specie in relazione alle situazioni ambientali delle diverse realtà territoriali, anche al fine di garantire la tutela delle specie di uccelli di cui all’articolo l della direttiva 79/409/CEE nel periodo di nidificazione e durante le fasi di riproduzione e di dipendenza e, nei confronti delle specie migratrici, durante il periodo di riproduzione e durante il ritorno al luogo di nidificazione. Le regioni autorizzano le modifiche previo parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. I termini devono comunque garantire il rispetto della direttiva 79/409/CEE per le specie in essa tutelate L’autorizzazione regionale è condizionata alla preventiva predisposizione di adeguati piani faunistico-venatori. La stessa disciplina si applica anche per la caccia di selezione degli ungulati, sulla base di piani di abbattimento selettivi approvati dalle regioni; la caccia di selezione agli ungulati può essere autorizzata a far tempo dal 10 agosto nel rispetto dell’arco temporale di cui al comma”
Qualcuno ancora non ha capito che ” i termini di cui al comma primo ( termini rimasti inalterati ) possono essere modificati (solo) al fine di garantire la tutela degli uccelli nel periodo di nidificazione e di quello di ritorno al luogo di nidificazione????
Qualcuno ancora non ha capito che garantire la tutela degli uccelli mai potrebbe significare allungarne i periodi di caccia, ma solo restringerli??????
Qualcuno ancora non ha capito che questa norma significa, per esempio, restringere la caccia alla quaglia perche in Italia, a settembre, ci troviamo ancora “..nel periodo di nidificazione e durante le fasi di riproduzione..” o al tordo e alla beccaccia perché a gennaio siamo nella fase del “..durante il ritorno al luogo di nidificazione..”??????
Ed allora, se le cose stanno in questi termini, si spiega perché a maggio 2008 la presidente della CONFAVI nell’articolo ” CONFAVI plaude il Governo” giustamente e con coerenza definì il provvedimento “anticaccia” che “…se approvato avrebbe penalizzato ingiustificatamente l’attività venatoria in Italia..”
Dunque, posto che ci troviamo di fronte ad una norma restrittiva dell’attività venatoria, c’è da chiedersi:
Perché quasi tutte le associazioni venatorie esprimono il loro assenso?????
E perché dette associazioni, che guarda caso hanno deciso di non aderire alla manifestazione del 9 marzo, nel maggio 2008 gridavano – anche dalle ( verificabili ) pagine di questo sito – allo ” scampato pericolo “??????????
Perché due ministri della Repubblica, notoriamente anticaccia, ne chiedono l’immediata modifica????????
Le risposte alle prime due domande le lasciamo all’intelligenza dei lettori, la terza necessita di una maliziosa ( ma noi crediamo sia quella vera ) considerazione: Siamo in campagna elettorale, bisogna raccogliere voti anche tra i cacciatori, ma senza turbare gli anticaccia, perché allora ( qualcuno si sarà chiesto ) non lanciare una campagna mediatica lasciando intendere che questo governo ha approvato una norma che allunga i tempi di caccia?????
Se poi aggiungiamo due ministri anticaccia ( in tal senso “imbeccati” ) che si lamentano e sbraitano sull’operato del governo di cui fanno parte si comprende, finalmente, chi è il regista, chi sono gli attori/burattini e qual è la trama di cui parlavamo all’inizio.
Occhio amici !!!!!!!
Ancora una volta ci prendono in giro!
Caccia Ambiente
Direzione Nazionale