Avete visto che cosa gli e' successo alla signora brambilla
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Due Procure aprono inchieste sullo scandalo del vertice Aci Milano. Coinvolti la Brambilla e La Russa Visite: 70 Sezione: Notizie - News dal Governo
Sulla Parentopoli dell’Aci e la compravendita di voti indagano due procure. Dopo gli esposti al Tar e ai tribunali di Milano e Monza, due distinte inchieste faranno luce sullo scandalo che imbarazza il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. Il groviglio di conflitti d’interesse e rapporti opachi è stato rivelato a giugno da un’inchiesta di Repubblica: la tripla posizione di Ermolli junior come commissario straordinario (nominato dal ministro, dimessosi 15 giorni fa), candidato e socio di Sinergetica, società di consulenza con rapporti contrattuali con l’Aci; l’elezione del compagno della Brambilla e del figlio del ministro della Difesa, Ignazio La Russa; l’esclusione dell’unica lista rivale per vizi di forma; la forsennata corsa all’acquisto di centinaia di tessere, capaci di cambiare l’esito del voto dell’ente che gestisce il business milionario del Gran premio di Monza.
Ora, dopo le polemiche arrivate fino in Parlamento, si muove la magistratura. A Monza il procuratore Corrado Carnevali ha disposto l’apertura di un fascicolo, iscrivendo tre persone, tra le alte cariche milanesi dell’ente, nel registro degli indagati. La procura ha anche disposto l’acquisizione, nella sede nazionale dell’Automobile club a Roma, di molta documentazione, oltre agli elenchi degli iscritti in Lombardia. A Milano, invece, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha aperto un fascicolo per ora a modello 45, per “fatti che non costituiscono reato”.
Le indagini sono partite dopo le denunce degli esclusi dalle urne. A fine 2009 le dimissioni di cinque consiglieri dal direttivo Aci di Milano fanno piombare l’ente nel caos, con il ministro Brambilla che nomina commissario straordinario Massimiliano Ermolli, 38 anni, figlio di Bruno, uno degli uomini più vicini al premier. Subito dopo, si candidano con lui anche Geronimo La Russa ed Eros Maggioni, il compagno della Brambilla. L’unica lista rivale, “Per la trasparenza”, è estromessa. E partono gli esposti.
Poi, il 15 aprile, Ermolli annuncia le elezioni per luglio. E nel frattempo scattano gli acquisti di 263 nuove tessere da residenti in tutta la Lombardia, che però vengono inseriti negli elenchi di Arcore e Vimercate, due delegazioni Aci dello stesso proprietario. Una corsa all’adesione che vede protagonista anche Maggioni, che per potersi candidare si iscrive il 12 aprile agli sportelli di Milano, pur indicando la residenza a Cernusco Lombardone, a Lecco. È così che anche il giallo delle tessere entra nel vortice di sospetti e accuse. Nel ricorso al Tar, i rappresentanti della lista “Per la trasparenza” contestano i vizi di forma che hanno portato alla loro esclusione da parte del commissario. In più, rilanciano denunciando la triplice incompatibilità di Ermolli junior.
E ancora: negli esposti alle procure si sottolinea come «l’Ermolli si sia iscritto all’Aci Milano solo in data 1 aprile 2010, sicuramente sul presupposto e con lo scopo di potersi candidare, sebbene non risulti alcun pagamento a carico delle stesso per tale associazione». E si parla di «atti di assoluto nepotismo» per la nomina di Eros Maggioni. Poi il “miracolo” delle tessere speciali, cresciute in un solo giorno di oltre il 30%. Ora saranno i pm a dare le risposte alle troppe anomalie che hanno caratterizzato la vicenda, stabilendo il confine tra reati e pratiche di malcostume politico.
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Così la smetterà di attaccare sempre noi cacciatori
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