
Originariamente Scritto da
Alberto il cacciatore
Riprendo da dove avevo finito: andare a caccia è sempre più dura.... ma per me è più dura non andarci, a volte preso dalla rabbia, dalla frustrazione di sentirsi mai tutelato, mai capito fino in fondo vessato da istituzioni e associazioni che tutto fanno fuorché tutelare i propri iscritti, da decisioni prese da gente che confonde caccia e bracconaggio non riuscendo a capire le due cose sono inversamente proporzionali, da gente chiamata a legiferare su questioni di cui sono totalmente ignoranti con il solo titolo di occupare una poltrona perché era una delle poche libere. ecco a volte mi è venuto in mente: "ma chi me lo fa fare" oppure "con questi soldi ci potrei fare ......" ma poi mi ricordo di quanta gioia c'è nelle sere precedenti le uscite, quante aspettative nello scegliere le munizioni l'abbigliamento per il posto scelto in accordo con gli amici, l'incontro al mattino, caffé e cornetto al bar e poi via, ma non di corsa, perché le strade potrebbero essere gelate ma soprattutto per dilatare al massimo quei momenti di attesa e di approccio alla battuta di caccia, che propabilmente sara deludente come quella prima, ma che invece questa volta tu speri che sia quella buona, l'attesa del selvatico è interminabile e mentre scruti l'orizzonte ti sorprendi a pensare a tante cose, ai problemi di casa del lavoro della famiglia, pensieri che ti anno accompagnato tutta la settimana, che nella tensione del momento ti hanno anche tolto un po di sonno, ma adesso sei li in campagna, al capanno e tutto ti sembra diverso, e li nel tuo elemento a volte riesci anche a sistemare le cose, e poi pensi "ma sti c...o de tordi quanno passano" e poi uno sparo che ti riporta alla realtà e acuisci i sensi per capire da dove arriva e sperare di vedere un volo selvatico disturbato dal frastuono precedente, eccolo, imbracci, e fai fuoco, attendi per vedere dove cade, esci dal tuo appostamento sperando che sia caduto morto e in posto accessibile. e dopo una mezza mattinata divisa tra appostamenti vari e un "pocket coffe" (io non fumo) con gli amici a una "certa" si riprende la strada di casa un nuovo caffè al bar e via, questa volta più velocemente, e non perché hai fretta ma perché vuoi accorciare il tempo che ti condurrà ad un nuovo venerdi sera e per dare di nuovo vita ad una nuova rappresentazione della "commedia divina" del cacciatore. io penso che andare caccia è sempre più dura ma non andarci lo è di più.