Questo è un altro degli attacchi gratuiti da parte degli anticaccia contro di noi ed il mondo venatorio, per fortuna qualche associazione cerca di frapporre un minimo di contraddittorio, non di certo le associazioni venatorie, quelle sono capaci soltanto di spillarci dei soldi.
il pezzo tratta dell'iniziativa che era stata intrapresa in liguria per far vedere dal vero ai ragazzi cosa era la caccia e i cacciatori
Da: "Ufficio Stampa FederFauna"
Oggetto: Da Veterinario a Veterinario: Quali le vere bestialita' a scuola?
Da Veterinario a Veterinario: Quali le vere bestialita' a scuola?
Giorno 27 aprile, quotidiano "Libero", articolo : "Ultima bestialita'
a scuola, lezioni di caccia ai bambini" autore Oscar Grazioli. E'
estremamente istruttivo leggere quell'articolo perche' e' un fulgido
esempio di come, avendo del malanimo verso una categoria di persone,
si possa manipolare una notizia qualsiasi piegandola a proprio uso e
consumo. L'antefatto e' la bocciatura di una sua iniziativa, cioe'
parlare alle scolaresche di animali selvatici e quindi esibirsi nelle
solite tirate anticaccia senza contraddittorio. L'idea che ai ragazzi
si potesse, almeno per una volta parlare di caccia da coloro che la
praticano e la conoscono, deve averlo sclerato dato che da anni gli
unici che discettano di questa pratica sono i contrari. E' difatti
prassi comune che i migliori seminari sul vino siano fatti da astemi
convinti e che gli insegnanti di religione vengano reclutati fra gli
atei. Secondo il Grazioli e' una bestialita' spiegare come e perche'
si caccia il cinghiale, animale bel lontano dall'estinzione ma che al
contrario sta diventando un problema per le colture agricole e per il
traffico. E' facile fare dello spirito di bassa lega sui pericoli che
chiaramente , non corrono i bambini, i quali pero', guarda caso hanno
dei papa' che se impattano un cinghiale in macchina, evento piuttosto
comune in Liguria, quando li va bene vanno fuori strada se li va male
..pazienza. Orfano piu' orfano meno l'importante e' che i cinghiali
stiano bene, nessuno pensi di cacciarli e nessuno si inventi di
spiegare agli infanti il perche' farlo non e' poi cosi' "bestiale"
come pontifica il Grazioli. A proposito di "bestialita'" vorrei
segnalare alcune ...perle che compaiono su libri di testo per quei
cari ed indifesi pargoli che non bisogna turbare con spaventose e
sanguinose visioni ed inoltre servono ad incrementarne la tolleranza
verso i .. diversi. Che sarebbero poi coloro che non la pensano come
gli anticaccia. Uno di questi e' un libro di testo ufficiale:
Antologia per le scuole secondarie di primo grado. Autore Rosetta
Zordan. Titolo Il quadrato magico Ed Fabbri. Nella sezione animali
c'e' un racconto di tale Fulco Pratesi. Per chi non lo sapesse, era
l'ex presidente del WWF e naturalmente e' ambientalista, cacciatore
pentito (!?) e quindi anticaccia. Era conosciuto anche per l'uso parsimonioso che faceva dell'acqua da abluzioni e nel cambio della biancheria intima, una volta al mese. Forse inebriato dagli effluvi che salivano dai suoi genitali, narra le vicissitudini di un povero cane abbandonato e fin qui nulla da dire, ma "in cauda venenum" non si lascia scappare l'occasione e scrive: "in campagna ce ne sono tanti di randagi. Bastardoni la maggior parte ma anche belli. Di razza. O cani da caccia (quando non sono bravi i cacciatori li sbattono via, magari con una schioppettata e buon viaggio". Tralascio le descrizioni truculente sulle fine dei randagi che il Pratesi dice di non voler dire ed invece descrive. Pero' l'apoteosi della malafede e dell'idiozia e' racchiusa in altro racconto tratto da: "Storie di cani per una bambina" Ed. Fabbri. Scritto tra l'altro mica da una sgallettata qualsiasi ma, udite udite dalla Dacia Maraini, una che se non si addentra in cose di cui non ne capisce una mazza, qualcosa di buono ha scritto. Probabilmente al sentire la parola "caccia" a certi, che pure hanno i neuroni funzionanti, gli cala la nebbia nel cervello ed incominciano a partorire stupidate a nastro. Per non tediare faro' un breve riassunto: e' la storia di due .. coniugi di lontra con prole. Il maschio si allontana e naturalmente c'e' un cacciatore che spia la femmina. Questo individuo indossa , non si sa perche' "un berretto di pelle nera con un bottone di gialla madreperla" ( e di
padrepirla no?) Comunque mentre la lontra femmina sta facendo il bagno di sole sull'erba, abitudine usuale nelle lontre che adorano l'abbronzatura integrale, viene sparata ed uccisa. Le lontrine figlie scappano nella tana, invece il maschio che fa? La Maraini dice che le
lontre sono un po' sorde, novita' zoologica o licenza poetica? Mah. Il maschio sordastro corre a vedere cos'e' successo alla consorte ed il cacciatore dopo essersi "calcato sulla fronte il berretto nero" (forse era della X Mas ) spara pure a lui. Ma il maschio non muore,
altrimenti il racconto non avrebbe avuto il giusto grado di pathos. Ferito va dalla femmina e lasciando una stria di sangue, la trascina via. Allora l'uomo dal berretto nero col bottone di madreperla lo insegue e lo finisce spaccandogli il cranio col calcio del fucile. Dopo di che, come ogni Killer che si rispetti, "spicca una larga foglia pelosa dal tronco tenero di un giovane castagno e pulisce una piccola traccia di sangue dal calcio del fucile" e si avvia a
trucidare anche le due cucciole che sono dentro la tana ad aspettarlo. Commento: una spaventosa raccolta di inesattezze condite con una melensa retorica volta a far risaltare la figura malvagia di chi? ma del cacciatore naturalmente. Non importa se la Maraini lo gabella come un racconto di un amico cacciatore pentito. A proposito, i cacciatori
pentiti mi ricordano molto le vecchie puttane che, smesso il mestiere quando non le fila piu' nessuno, diventano piu' bigotte delle suore di clausura. Il Grazioli bolla come "bestialita'" insegnare la verita' sulla caccia ai bambini e questa che cos'e' se non una operazione di
bassa macelleria mentale. Si dovrebbero vergognare tutti i responsabili. Chi ha scritto quelle porcherie e chi le fa leggere e commentare ai ragazzi. Chiudo citando una frase che dovrebbe far meditare: "La caccia e' occupazione naturalissima e primitiva, degna veramente dell'uomo e conducente alla felicita' naturale". Chi l'ha scritta? Il presidente di una associazione venatoria? No, un certo Giacomo Leopardi nell'opera Zibaldone. Tie' !!
Dr. Dino Bragiato, Medico Veterinario, membro della Commissione
Tecnico Scientifica di FederFauna