(ASCA) - Perugia, 25 giu - Le norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio, spiega inoltre una nota della Regione, prevedono la modifica dei termini per l'esercizio venatorio in relazione alle situazioni ambientali, previo parere dell'Ispra e a condizione che siano predisposti adeguati piani faunistico-venatorio. La partenza di alcune specie migratrici nell'areale regionale e' abbastanza precoce, da qui la scelta di una apertura anticipata esclusivamente da appostamento e limitata ad un carniere giornaliero di 20 capi complessivi di cui solo 5 tortore e 5 colombacci. Per la tortora infatti l'esistenza di elevati e consistenti flussi migratori gia' a partire dalla fine di agosto consente un prelievo anticipato. Per il merlo e il colombaccio i flussi migratori si registrano rispettivamente per la fine di ottobre-meta' novembre e fine settembre-fine di ottobre. Dai dati dell'Osservatorio faunistico regionale le popolazioni nidificanti in Umbria presentano un trend in aumento che consente un prelievo anticipato e contingentato. Per la specie colombaccio risulta che oltre l'80% dei capi prelevati ad ottobre hanno un'eta' superiore ai 7 mesi e quindi la specie non e' in periodo riproduttivo o di dipendenza. Per queste specie e' previsto un limitato un carniere giornaliero di 20 capi complessivi di cui solo 5 tortore e 5 colombacci. L'inserimento di alcune specie di Anatidi (germano reale, alzavola, marzaiola) nelle giornate di apertura anticipata e' ritenuto di modesto impatto in quanto oltre l'86% delle zone umide presenti in Umbria ricade in ambiti protetti. Anche per i Corvidi (cornacchia grigia, gazza, ghiandaia) e' sopportabile una forma di prelievo anticipato in quanto hanno popolazioni in stato di conservazione soddisfacente e, in taluni casi, anche in eccesso.
riguardo alla parte in rosso io mi chiedo se sono stupidi