ROMA - Nel cielo disegnano spettacoli meravigliosi, ma a terra lasciano un mare di escrementi. Gli storni passano l'inverno a Roma, trovando sugli alberi e soprattutto sulle rive del Tevere un riparo caldo e al sicuro dai cacciatori. Non solo la sporcizia delle strade, ma anche la puzza e il rumore sono tra gli effetti negativi del passaggio di questi uccelli sulla capitale.

Non solo, all'inizio di questo mese un volo Ryanair e' stato costretto a un atterraggio di emergenza proprio a causa dell'impatto con gli storni vicino Ciampino. Molti residenti si lamentano e chiedono interventi piu' incisivi. ''Ormai e' una vera e propria invasione'', e' il commento piu' comune. Il Comune da circa 13 anni ha deciso di intervenire nel modo meno dannoso per gli animali, evitando l'uso di veleni o altri sistemi di sterminio.

La tecnica, per un costo stagionale di 120.000 euro, e' di spaventare gli storni, cercando di spingerli in campagna o nei grandi parchi della citta'. A novembre, come ogni anno, operatori della Lipu attraversano i quartieri utilizzando la tecnica del distress call (grido di allarme) che permette di rimuovere i dormitori degli uccelli. Attraverso megafoni amplificati si diffonde il particolare verso emesso in natura dagli storni che si trovano in situazioni di pericolo.

La risposta del gruppo e' immediata: gli storni abbandonano il posatoio e si allontanano dal luogo che loro hanno interpretato come pericoloso. Molti abitanti lamentano pero' il fatto che gli uccelli, piu' che lasciare il centro urbano e migrare verso la campagna, si spostano da una zona all'altra.


fonte: ansa