Volevo raccontarvi una situazione che sta coinvolgendo in questi giorni me e la mia famiglia, e che mi sta prendendo parecchio tempo.
da alcuni anni, mia madre, insieme a me e mio fratello, ha messo su una piccola associazione di volontariato per aiutare le ragazze madri e bambini in situazioni di difficoltà. Anni fa prendemmo una bambina, Martina, appena nata da genitori tossicodipendenti e la cui famiglia materna (la paterna non si sa dove sia) è costituita da persone, a dir poco, particolari: lo zio della bambina è stato più volte inquisito per spaccio e la nonna e il nonno hanno una storia di lunga data con il reparto di psichiatria.
Ora, è accaduto che circa un mese fa, la nonna della bambina abbia aggredito due assistenti sociali in comune, provocando ad una di esse uno schiacciamento della trachea tale da fare 15 giorni di cura, mentre l'altra se l'è cavata con un ruzzolone dalle scale. Per questo motivo, e per reati precedenti da parte della stessa donna, 20 giorni fa le è stata tolta qualunque potestà sulla bambina, la quale è stata trasferita in pianta stabile da noi. Appena concluso il processo alla nonna (quattro giorni fa, con condanna a 6 mesi con la condizionale) la donna si è presentata a casa nostra, che si affaccia su una delle piazze centrali di olbia, e dalle 15.30 alle 20 passate non ha fatto altro che urlare insulti e quant'altro di fantasioso verso la mia famiglia, parole di cui "spero che vi trovino in fondo al mare" credo fossero le più gentili e cortesi.
I carabinieri hanno impiegato 3 ore per calmarla e poi hanno rinunciato e sono andati via per evitare di doverle mettere le manette.
Neanche a farlo apposta, nella piazza vi era il sindaco quel pomeriggio, e a una nostra richiesta di intervenire chiamando la polizia, ci ha detto che anche noi avevamo un telefono e che avremmo potuto chiamarli noi se volevamo; dopodichè ha continuato a guardare le vetrine, mentre la gente delle case adiacenti veniva in piazza, attirata dalle urla inquietanti.
La cosa si è "risolta" quando la donna è dovuta andare via per prendere il pullman, ma poche ore dopo ci ha chiamati al telefono, e ha ripreso a minacciarci pesantemente, dicendo che aveva contattato tal dei tali per venire a farci del male, e che noi saremmo finiti male per averle "rubato" la bambina che a detta sua stava benissimo in casa sua. C'è da dire, che mia madre da 5 anni, è purtroppo affetta da una sclerosi laterale primaria, patologia che interessa il primo moto neurone con effetti molto simili alla distrofia muscolare, e che quindi la situazione di stress generato da questa folle vecchiaccia non è certo salutare per lei...
Ora, conscio del fatto che la legge non mi consente - ahimè - di prendere lo scalpo alla signora, come dovrebbe agire una persona normale?