era ora che si cominciasse a fare qualche cosa per difendere la nostra reputazione, per fortuna qualche A.V. non è interessata soltanto alle proprie poltrone ma è interessata anche a chi ce li ha messi su quelle poltrone
ANLC: Dalle parole ai fatti
La Libera Caccia ha da sempre criticato i toni volutamente allarmistici usati
da alcuni quotidiani -in special modo da La Repubblica- e l’uso scorretto e
fuorviante di titoli ad effetto miranti ad offrire un quadro inquietante delle
richieste dei cacciatori.
Caccia tutto l’anno, Caccia no-limits, Deregulation venatoria e Doppietta
selvaggia sono nient’altro che slogan sguaiati e privi di qualsivoglia
fondamento, perché nessuno Stato membro della Ue potrebbe oltrepassare i limiti
di assoluto divieto di caccia all’avifauna fissati rigidamente dalla
Commissione.
Ma siccome le pacate e continue rimostranze evidentemente non servono a
niente, e molti quotidiani continuano imperterriti a fornire un’informazione
completamente falsa, che ha sicuramente condizionato anche gli atteggiamenti
palesemente ostili di alcuni parlamentari, la Libera Caccia ha dato mandato ai
suoi legali di iniziare un percorso legale nei confronti de La Repubblica,
chiedendo ufficialmente la rettifica ex art. 8 L. n. 47/1948, a mezzo della
raccomandata di cui si pubblica la copia.
L’Ufficio Stampa
https://w*w.anlc.it
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STUDIO LEGALE AVV. RICCARDO STECCONI E ASSOCIATI
ANLC / La Repubblica
Richiesta rettifica ex art. 8 L. n. 47/1948
(ns. rif.: AC/05)
Scriviamo la presente in nome e per conto del Dott. Paolo Sparvoli, nella sua
qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, con sede a
Roma, per chiedere, con riferimento all’articolo “Via libera alla caccia no
limits”, a firma del Sig. Antonio Cianciullo, apparso sull’edizione del 14
aprile 2010, la pubblicazione della rettifica sotto indicata, ai sensi dell’
art. 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, essendo il predetto articolo lesivo
della dignità dei cacciatori dei quali l’Associazione rappresenta e tutela i
diritti. Rammentiamo che la rettifica deve essere pubblicata non oltre due
giorni dal ricevimento della richiesta in testa di pagina, con le medesime
caratteristiche grafiche e di impaginazione della notizia da rettificare e
senza ulteriori commenti che ne sminuiscano la portata (Tribunale Monza, 28
aprile 2004). Rammentiamo inoltre che, in mancanza, saranno adite le competenti
sedi legali per ogni danno che, direttamente o indirettamente, possa derivare
all’associazione e ai cacciatori suoi associati.
“Contrariamente a quanto riportato dall’articolo “Via libera alla caccia no
limits”, il testo licenziato dalla Camera non prevede, come rappresentato senza
aver evidentemente esaminato il testo legislativo, un allungamento senza limiti
della stagione venatoria, ma al contrario consente alle Regioni, previo parere
obbligatorio e vincolante dell’Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale (ISPRA) di modulare i rispettivi calendari al fine di
adeguarli alle peculiarità delle diverse specie. Fermo restando, in ogni caso,
che le Regioni sono comunque tenute a rispettare la direttiva 79/409/cee e la
relativa Guida Interpretativa elaborata dalla Commissione Europea, condivisa
dalla BirdLife International, nonché ad osservare i divieti assoluti di caccia
all’avifauna stabiliti dalla normativa europea nei mesi di marzo, aprile,
maggio, giugno e luglio: cosicché è non è corretto far credere che si possa
comunque cacciare tutto l’anno.
A ben vedere le norme introdotte sono più restrittive di quelle sino ad oggi
in vigore, poiché sono stati per la prima volta espressamente introdotti nuovi
divieti, fra cui quello dell’esercizio venatorio, per ogni singola specie,
durante il ritorno al luogo di nidificazione, durante il periodo della
nidificazione e le fasi della riproduzione e delle dipendenza degli uccelli.
Ciò per ciascuna specie, anche per quelle che nidificano a settembre, data di
apertura della stagione venatoria: il contrario, quindi, della pretesa
“deregulation” propinata dall’autore e da nessuno auspicata.
Ma di far rilevare questi aspetti nessuno si è curato, come del resto nessuno
si è curato di interpellare alcuna associazione del mondo venatorio, essendo
state sentite le sole organizzazioni ambientaliste, che hanno ovviamente dato
il” loro” punto di vista.
La notizia, così come resa nell’articolo, appare tesa unicamente a suscitare
una ondata emotiva da utilizzare più come una critica politica contro l’
attività del Governo che come argomento contro la caccia, ma tale censurabile
uso della categoria, che si sottrae a siffatto tentativo di
strumentalizzazione, offende ed umilia i cacciatori, che finiscono per essere
indirettamente rappresentati come cittadini incuranti delle leggi italiane,
delle direttive europee, dell’ambiente e della fauna.
L’ANLC si augura pertanto che le prossime notizie siano rese con spirito
obiettivo, nell’ambito di un dibattito serio e scientifico, e non, come
avvenuto, con intenzioni meramente sensazionalistiche”.
Distinti saluti
Avv. Giorgio Benedetti
Avv. Laura Caporalini