Re: << Cos' è per te la caccia >> –
18/02/2010,14:01
Complimenti per la franchezza...
In parte è per una motivazione simile che ho deciso di prendere il PdA: quando avevo 10 anni i miei si separarono, per vari motivi e, sebbene si guardarono bene dal fare scenate o litigate in presenza dei figli, il primo anno fu pauroso, in particolare perchè erano anni strani nella mia città: avevamo subito tre rapine in casa in due anni e per due volte mio padre aveva cacciato i ladri di casa armato di fucile, per cui, nella mente di un bambino, lui rappresentava sicurezza. Andato via lui, mi sono sentito senza protezione, con tutto quello che ne derivava. Dal momento che mio padre non era della città dove stavo io, ci allontanammo molto, ci vedevamo poco soprattutto d'estate causa il suo lavoro e quindi cercò un modo di riallacciare i rapporti, iniziando a portarmi a caccia con lui, rinunciando alle lunghe giornate alla posta per farsi seguire da me in delle piacevoli passeggiate se non era troppo brutto tempo.
Fino a 18 anni lo seguii parecchio, finchè ebbe un incidente e si ruppe una vertebra, cosa che gli impedì di andare a caccia. Per 5 anni, notevolmente influenzato dal suo medico, ha cercato di fare solo fisioterapia, evitando l'operazione, con il risultato che per quel tempo stava più a letto che in piedi e non riusciva a portare niente che pesasse più di due chili...fino a quando, un anno e mezzo fa, parlando delle giornate passate insieme, iniziammo a ricordare le cacciate e i suoi occhi si fecero quasi lucidi. Da quel momento, in poco tempo avevo tutto pronto per l'esame venatorio, sperando che vedermi con il porto d'arma gli desse una mossa per fare l'operazione.
Circa tre mesi dopo lo chiamai uscendo dall'esame venatorio, con il PdA in mano e si mise a piangere per telefono, 15 giorni dopo partivamo entrambi per ReggioEmilia, per effettuare l'operazione...
L'unico modo per allungarsi la vita è vivere al meglio quella che ci è data.
Death is sure, Life is not.