Sabato 16 Gennaio, penultima giornata utile per le battute ai cinghiali in provincia di Frosinone.
Sveglia alle 2, scendo dal letto alle 2.10 con enorme pensieri che mi girano per la testa (a quell'ora il principale era, ma chi me lo ha fatto fare), alle 2.35 sono in macchina per raggiungere il solito posto di caccia che ci è stato affibbiato dalla gestione dell'ATC, alle 3.3 carico zio e alle 4 siamo sul posto di caccia, incontriamo gli altri amici della squadra, e tra 4 chiacchiere ci confidano che se tutto andava bene, per la giornata si prevedevano un gruppetto di una diecina di animali dentro la battuta, alcuni avevano trovato le tracce del loro attraversamento della strada, altri avevano avuto anche la fortuna di averli illuminati con i fari della macchina ai bordi di un'altra strada in un campo, la tensione comincia così a salire, questa stagione con l'introduzione dell'assegnazione delle zone è stata molto magra, sia in fatto di abbattimenti, ma ancor più in fatto di incontri, praticamente quasi nulli. Dicevo la tensione sale, sale perchè già diverse altre volte si erano trovate le tracce della loro presenza, ma poi durante la battuta il tutto si limitava a qualche voce dei cani sulla passata, ma che poi portava sempre fuori battuta e quindi non di nostra competenza, ma quella mattina qualcosa preannunciava aria nuova, si avvicinava la chiusura, quel che fatto è fatto.
Si è fatta intanto l'alba, si prepara il registro e poi tutti ai propri posti, pronti a segnalare un qualsiasi dettaglio che possa portarci sulla buona strada, si parte da dove si erano visti prima, no partiamo da dove si trovavano le tracce di attraversamento, no partiamo come abbiamo sempre fatto, queste erano le discussioni dei "canari" fino a quando qualcuno si accorge di alcune sagome nere strane, sagome che non erano mai state li, tutti a guardare nel posto indicato, tutti attenti, poi un attimo una sagoma di quelle si muove, un paio di metri non di più, in mezzo ad un taglio dello scorso anno della macchia, ma tanto è bastato per portare un sorriso in tutti noi, chi prova ad aggirarli per evitare che riescano a passarci da dietro, e il resto come ci eravamo programmati, come oramai eravamo automatizzati, intanto quelle sagome si mettono in movimento, tutte, in rigorosa fila indiana, dal più grande al più piccolo, cose che avevo visto solo in televisione, e in quel giorno invece accadeva a non più di trecento metri da me, sul versante opposto a me al di la di una vallata. Il trotto era il loro passo, l'adrenalina saliva sempre più, era la volta buona, se solo il capocaccia che si era preso la briga di saltargli avanti fosse arrivato in tempo, intanto tutti godevano di quella fila che pian piano attraversava tutta la battuta. Finalmente ci siamo, il capocaccia è riuscito ad arrivargli avanti, si apposta e aspetta che arrivino allo scoperto per poter tentare il tiro, rigorosamente cal.12, ora purtroppo mi sono usciti dalla mia visuale, ma qualcuno più in alto di me aveva la fortuna di vedere tutto dal vivo, poi in un attimo tre colpi in rapida successione, porca miseria non l'ha preso penso subito, ma come ha fatto! Nessun altro colpo si sente in giro, strano, possibile che a nessuno siano riusciti a tirodopo un poco posta posta circola la voce che erano stati sparati 3 cinghiali diversi, uno per colpo, tutti sembravano colpiti mortalmente, ma nessuno rimasto sul posto, le idee si annebbiano, il capocaccia era certissimo, li ho presi tutti, tutti si sono cappottati, però restava il fatto che nessuno stava per terra, tre erano scappati su per il colle, altri 5 si erano nascosti in un frattone molto sporco, ma non molto grande un quattro-cinquecento metri quadri, uno solitario si era avviato invece presso la base del colle dentro un ginestraio grande. Un poco di tempo per fare mente locale, un rapido sguardo sul posto, il capocaccia ritrova il primo sparato esanime in un frattoncino più su, ci si riorganizza e si va a cercare il solitario che era sceso giù a valle, lasciano un cane, affila la passata, parte la sua canizza, tempo cinque minuti lunghissimi dentro quel ginestraio, la voce che si avvicinava sempre più alla posta, poi un colpo appena sopra me, e l'urlo di gioia del ragazzo che occupava la posta, il suo primo cinghiale, salgo su gli facciamo i complimenti, nel frattempo erano arrivati i canari, riagganciano i cani e via verso il posto dove si erano nascosti gli altri. Ancora un solo cane sciolto sempre quello di prima, un bel segugio del giura, ne scova un'altro parte stranamente solo uno, un paio di colpi rombano nella valle, ma nulla la bestia era incolume, si avvicina anch'essa alla posta, attraversa un pezzo di macchia uno strillo del ragazzo che prima aveva sparato, avverte l'altra posta sopra di me che stava passandogli sopra almeno un centinaio di metri, un altro colpo, questa volta molto fragoroso, una 30-06 Benelli e non posso scordarmi l'espressione dell'amico che gli aveva chiamato l'animale in uscita, porca miseria l'ha fatto, salito questa volta sull'altra posta al mio fianco mi accorgo del perchè quell'esclamazione, un tiro scomodissimo dal basso verso l'alto almeno un 120 metri di distanza e non so quale pendenza almeno una cinquantina di metri, con qualche cespuglio, il cinghiale preso in pieno appena sopra la spalla e morto sul colpo, un
grandissimo, almeno io l'ho visto così, è vero che 120 metri non sono molti per una carabina, ma senza ottica e li in mezzo a mano libera è solo un gran
, si riagganciano i cani, e si torna al solito posto, si perchè erano ancora tutti li altir 4 cinghiali, sganciano il cane due minuti e riecco altri colpi e altri avvisi, un altro cinghiale singolo era uscito breve seguita fino alle poste un paio di colpi e giù il 4, stessa storia si torna sul luogo del mistero, sganciato per l'ennesima volta il cane ancora un cinghiale che sfugge davanti le voci del cane, ancora una volta qualche colpo delle poste fuori bersaglio, fino a quando arriva alla posta decisiva dove un altro colpo di fucile di zio lo ferma, battuta finita, si è già raggiunto il limite di capi si cercano le vie più comode per poter uscire gli animali e alle 13 era tutto finito, si caricano gli animali e poi tutti a casa a pulire gli animali e a prenderci in giro le per immancabili padelle uscite nella giornata.
Abbiamo provato anche la domenica, ma dei superstiti nessuna traccia, ci hano dato appuntamento al prossimo anno![]()