Era inverno, avevo ** anni. Il sabato e la domenica andavo in montagna con mio padre a caccia di cesene in un capanno di tela che apparteneva a mio nonno. Una mattina dissi a mio padre che volevo fare un giro, gli chiesi il fucile " per sentirmi piu grande " e lui mi diede un Franchi calibro 28. Uscii dal capanno e mi diressi verso una cascina vicina. Camminavo faticosamente nella neve alta, col mio fucile a spalle. Arrivato alla cascina, mi scaldai al fuoco ormai morente acceso da un cacciatore che andava a pasture in un "maloden" (sorbo dell'uccellatore, pianta di cui i frutti si cibano gli uccelli ) che si trovava in fondo al prato sotto la cascina . Mentre cercavo di riattivare il fuoco, sentii ciocchettare ,ciok-ciok , era una gardena . Uscii dal porticato e mi affacciai sul prato, vidi la cesena mettersi sul "maloden" . Era la mia occasione! Scesi facendo un ampio giro, cercando di aggirarla attraverso il bosco. Camminavo piano nella neve, la pianta era ormai ad una trentina di metri, ma sapevo che con il 28 mi dovevo avvicinare. La copertura del bosco era finita; avevo un tratto di prato da fare, mi tolsi la giacca a vento (che era rossa) i guanti, rossi pure quelli, il maglione e rimasi con la maglietta di lana bianca. Camminai nella neve quasi strisciando, fino ad arrivare dietro ad un muretto in sassi. La pianta era lì. Alzai la testa ... non c'era! la gardena non c'era. Rimasi lì, immobile: sapevo che sarebbe tornata. Non sentivo freddo: ero concentrato su di lei. Ciok-ciok , era nel bosco tra gli abeti. La vidi staccarsi dai rami e volare verso di me sulla pianta. Era a tiro! Aspettai che cominciasse a beccare, poi alzai la testa dal muretto e sparai. La sentii cadere nella neve, l' avevo presa!! Mi avvicinai, la presi in mano. Ero il "cacciatore" piu' felice al mondo. Raccolsi i vestiti tra la neve e corsi da mio padre. Mi guardava tornare al capanno. "Papa', papa' ho ucciso una gardena !!"