Il Dogo è un cane da presa per la caccia grossa, e quindi si selezionano i cani ai massimi limiti della taglia, in quanto quelli più piccoli non otterebbero gli stessi risultati nell’azione di caccia … Il suo aspetto muscoloso, e il suo mantello esclusivamente bianco, sono elementi ormai perfettamente fissati in questa razza…
Il Dogo ha il cranio massiccio, e la lunghezza è uguale a quella del muso. La testa è dotata di forti mascelle … Gli occhi hanno colore scuro o color nocciola. Il naso è punteggiato di nero, le orecchie sono posizionate alte sulla testa e sono di forma triangolare. Il collo è grosso, il petto largo e profondo le zampe molto muscolose.
L’altezza va da 60 a 65 cm al garrese, anche se alcuni soggetti, raggiungono facilmente i 70 cm.
Il colore è completamente bianco ….
Il Dogo possiede uno dei più forti morsi del regno animale… fortunatamente affiancato ad un grande equilibrio ed un grande cuore…
Un po’ di storia…
In Argentina nei primi del ‘900 c’era la passione per la lotta e il sangue e quindi si offrivano molti spettacoli di lotte tra cani…
Per questo erano numerose le persone che si dedicavano all’allevamento di cani per le lotte, che spesso terminavano con la morte di entrambi i cani.
Le caratteristiche dei cani per essere adatti alla lotta erano: coraggio, agilità, insensibilità al dolore. In questo modo si arrivò ad avere dei cani che erano delle macchine da guerra…
All’epoca venne a sapere di tutto questo il dottor Antonio Nores Martinez, che era un medico chirurgo oltre che appassionato cinofilo e cacciatore, il quale non era per niente d’accordo che venissero svolte queste lotte..
Così lui prese questi cani e li trasformò in una razza superiore adatta a combattere contro il puma, il cinghiale e tutta la selvaggina di taglia grande che popolava la pampa argentina…
Inizia così a organizzarsi per capire come sarebbe riuscito a creare questa razza e quali cani utilizzare per arrivare al risultato finale… aveva bisogno in primo di un cane che fosse abile nel fiutare le tracce e quindi scelse il pointer… E il risultato fu positivo, perché la cucciolata che nacque era dotata di ottimo fiuto.. così andò avanti e incrociò con l’Alano… così da ottenere soggetti di buona taglia con teste importanti… poi divenne necessaria la velocità, che serviva all’inseguimento, così fu aggiunto l’Irish Wolfhound.. adesso serviva la forza nel morso e un petto ampio per avere polmoni con grande capacità tali da permettere di fare lunghe corse…così aggiunse il Bulldog inglese e il Boxer (il Boxer portò anche notevole intelligenza e facilità nell’apprendere) e il Bull terrier (il quale portò insensibilità al dolore, tenacia, intraprendenza e valore).. aggiunse il Cane deiPirenei che fissò la razza, i caratteri del mantello, ma soprattutto la capacità di adattarsi al clima… e infine il Dogue de Bordeaux ed il Mastiff che diedero potenza al morso, importanza alla testa ed esplosività muscolare…
Nel Luglio del 1973 il dottor Agustin Nores Martinez depositò quello che sarebbe divenuto, grazie al riconoscimento della Federazione Cinologica Internazionale, lo standard ufficiale del Dogo A argentino. Nel 1975 il Dogo oltrepassò i confini nazionali approdando per la prima volta anche in Italia, paese oggi divenuto la sua seconda casa..
Oggi la Federazione Cinologica Internazionale ha approvato il nuovo standard di origine…
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