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Ti ho copiato un articolo letto su internet, così ti potrai rendere conto.
Con l'arrivo della bella stagione si ha un considerevole aumento dei pericoli per la salute dei nostri amici a quattro zampe, rappresentati oltre che da parassiti e malattie da questi trasmesse, da un vero e proprio flagello vegetale: le ariste di graminacee selvatiche (Avena sativa e Hordeum murinum tra le più comuni), volgarmente note come "forasacchi".
Chi possiede un cane li conosce sicuramente molto bene: si tratta di componenti della spiga di specie vegetali diffuse ovunque, anche negli spazi verdi cittadini.
La loro conformazione è stata diabolicamente concepita da madre natura al fine di potersi attaccare saldamente al pelo di animali da sfruttare come inconsapevole veicolo per i semi della pianta da cui provengono.
Ve ne sono di diverse dimensioni (da 1 a 3 cm.), la cui forma ricorda quella di un arpione o di una lancia, con una robusta punta acuminata e con delle "ali" provviste di piccoli uncini disposti in maniera tale da consentire il movimento solo in una direzione, assicurandone sempre e comunque l'avanzamento.
I forasacchi rappresentano un pericolo soprattutto per i cani, in quanto i gatti hanno un'abilità e una costanza nella auto-tolettatura del pelo, tali da riuscire quasi sempre a toglierli prima che causino danni.
I cani più esposti al pericolo sono, ovviamente, quelli che vivono in campagna e, tra questi, quelli con pelo più fitto e più lungo.
Grazie a tutti siete stati molto chiari!
Saluti
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