Si è svolta in Prefettura, il 16 ottobre scorso, una riunione con l'Assessore Provinciale all'Ambiente, il rappresentante del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale, dell'Agenzia Regionale Parchi e di tutti i parchi regionali del territorio (Parco Naturale Monti Lucretili, Riserva Naturale Laghi Lungo e Ripasottile, Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia e Riserva Naturale Nazzano, Tevere - Farfa) nonché del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
L'incontro è stato convocato dal Prefetto per esaminare la questione, sollevata da molti sindaci anche in occasione delle visite istituzionali alle diverse comunità montane ed unioni dei comuni, relativa alla presenza di branchi di cinghiali che si spingono dai boschi fino ai centri abitati provocando seri pericoli per l'incolumità delle persone, per la sicurezza stradale nonché danni spesso ingenti ai campi ed alle colture.
Attraverso un approfondito esame dei molteplici aspetti che coinvolgono punti di vista, interessi e discipline giuridiche diverse, sono state condivise le seguenti linee di azione:
- realizzare una sinergia fra Provincia ed Enti Parco con la redazione di un nuovo protocollo di intesa (il precedente, ormai superato risale al 2000) volto ad armonizzare le azioni per il contenimento del numero dei cinghiali, in quanto la disciplina degli interventi è diversa a seconda che si operi all'interno o all'esterno delle aree protette. L'Amministrazione provinciale presiederà un tavolo tecnico per scrivere le nuove regole che disciplineranno e descriveranno le attività concrete da realizzare in modo condiviso e coordinato, contemperando il libero esercizio dell'attività venatoria con il rispetto dell'ambiente e con la necessità, comunque impellente, di ridurre il numero di cinghiali sul territorio. Tale documento sarà sottoscritto in prefettura nella prossima settimana;
- monitorare,da parte dell'Agenzia Regionale dei Parchi, la quantità dei capi presenti sul territorio, il numero e la localizzazione degli incidenti stradali provocati dagli animali, sia prima dell'adozione delle misure previste dal protocollo sia successivamente, in modo da verificarne l'efficacia;
- intensificare i controlli del Corpo Forestale dello Stato a salvaguardia dell'integrità delle aree protette.
fonte:Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Rieti