Il cinghiale, come il maiale, può essere infestato da parassiti che possono passare ad altri mammiferi, compreso l’uomo che ne mangi le carni senza il dovuto controllo veterinario e senza quelle precauzioni da prendere durante la preparazione dei piatti e specialmente dei salumi.
Vi sto annoiando in questi giorni perchè nel Comparto Alpino VCO 2 è iniziata una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cacciatori ai quali è stato anche distribuito un Kit per il prelievo di campioni biologici dagli animali cacciati per un controllo del loro stato di salute, per il monitoraggio delle zoonosi e la loro prevenzione sia per i selvatici stessi ma anche per tutto ciò che viene a contatto con loro. Tutto questo serve anche a modificare la figura del cacciatore, per la sua crescita al passo con tempi che cambiano e, si spera, renderlo più accettabile da parte di tutti gli anticaccia da salotto e organizzazioni varie di cui noi ben conosciamo il deleterio blaterare.
Il parassita che qui trattiamo è la Trichinella, un nematode conosciuto con il loro genotipo fin dal 1835 nel genere spiralis, genotipo T1 e T. britovi, genotipo T3 (1992). Altri generi sono conosciuti come T. nativa, T. pseudospiralis, T. murrelli, T. nelsoni, T. papue e T. zimbawensis che però non interessano questo scritto.
T. britovi e spiralis sono presenti nei mammiferi infetti nella forma adulta e larvale. Il parassita adulto si trova nell’intestino tenue con lunghezze che vanno da un mm. a tre mm.. Dopo l’accoppiamento gli adulti maschi (1mm.) muoiono e vengono espulsi con le feci mentre le femmine rimangono nei villi intestinali dove nascono le larve che attraverso il circolo sanguigno raggiungono i muscoli schelettrici dove si incistano rimanendovi anche per anni. Quando si ingerisce la carne infetta le larve si liberano della capsula grazie ai succhi gastrici dell’ospite e cosi possono riprendere un nuovo ciclo.
Anche le volpi risultano fortemente infette e tempo fa carni di cavallo di importazione dai paesi dell’est furono rinvenute infette dal parassita.
TRICHINELLA: descrizione approfondita
Specie di piccolo nematode le cui larve causano nell'uomo la trichinosi, una malattia che in genere consegue alla ingestione di carne suina infestata con cisti. Il verme parassita presenta un ciclo biologico che si svolge in numerosi mammiferi e nell'uomo, dove in forma adulta si riscontra nell'intestino tenue dell'uomo adulto. Dopo l'accoppiamento il maschio (delle dimensioni di 1,6 ´ 0,5 mm, fornito nella parte caudale di papille coniche per aderire alla femmina) viene eliminato con le feci, mentre la femmina (più grande, delle dimensioni di 3-3 ´ 0,7 mm, con l'orifizio genitale situato nel terzo anteriore del corpo) si approfonda nella parete intestinale e in 4-6 settimane depone circa 1500 larve (di 100 ´ 6 mm). Queste cadono nel lume intestinale oppure penetrano nei vasi linfatici o nelle venule mesenteriche, attraversano i polmoni e raggiunta la circolazione arteriosa si disseminano in tutto il corpo. Le larve che si localizzano nel tessuto muscolare striato determinano la formazione di cisti a forma di limone nelle quali crescono, si differenziano sessualmente e si avvolgono a spirale.