non che che per caso mi devo mettere di recupero tra tutti e due![]()
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non che che per caso mi devo mettere di recupero tra tutti e due![]()
complimenti bellissima doppietta
un vero cacciatore non puo non avere una doppietta nella fuciliera
e poi provaci andare a caccia con il cane a fagiani o a lepre vedrai , che soddisfazione non so perche a me fa cosi
Un mio amico è solito servirsi delle doppiette inglesi fini delle quali è orgoglioso possessore. Ad esempio, caccia la beccaccia con una storica Westley Richards A&D ad un solo rampone, dalle canne in damasco, uno dei pochissimi esemplari presenti in Italia. Oppure con un’affascinante Purdey a cani esterni nata a spillo, stupendo noce circasso e canne in damasco, acquistata dal Lupi. Gli ho espresso più volte il mio fermo dissenso, perché quelle reliquie vanno custodite e tutelate, non utilizzate addirittura con munizioni attuali del commercio o, peggio, autoprodotte con riprovevole approssimazione e limitate conoscenze. Per l’impiego venatorio, particolarmente se in ambienti boscati od accidentati, avrebbe potuto optare per la meno prestigiosa Hunt o per la Bernardelli d’epoca. O no?
come più volte ho espresso la caccia per me ( e per fortuna per molti altri) è quell'insieme di sensazioni, profumi, emozioni che ti circondano in un atmosfera quasi irreale, dove sei a contatto diretto con la natura e che ti porta lontano dalla quotidianetà , se il tuo amico trova completezza a tutte queste sensazioni sparando qualche colpo con quelle bellissime doppiette, perchè negargli il piacere di farlo, per lui varrà sicuramente di più un unico animale abbattuto con la doppietta che un fascio di prede fatte con qualsiasi altro fucile...![]()
Sì Hunter, sono strad’accordo sul concetto di caccia. Infatti, col niente che s’incarniera a fronte di poco meno di 500 euro di tasse a stagione, perché rinnoviamo ancora?
Quel somaro porta a spasso fra rovi e ramaglie, non doppiette ma gioielli della migliore archibugeria inglese, per esplodervi cartucce homemade dagli assetti preoccupanti. Credo abbia smesso d’usare la Purdey da quando vi si ruppe una molla a balestra degli scatti, per sostituire la quale penò per un paio di mesi sino a quando non trovò l’ultimo dei “romagnoli”; costui risultò essere l’unico in grado di forgiarne una identica alla originale e, soprattutto, di darle la giusta tempra. Con altri armaioli precedentemente interessati, o la molla non era risultata perfetta come l’originale oppure, lasciate a raffreddare per tutta la notte, l’indomani erano in pezzi! Costo del giochino, anni addietro, 800.000 bestemmie + costi di permanenza in loco e d’altre noie…
Un calcio pervenuto ai giorni nostri con la stupenda ed irripetibile finitura dei maestri inglesi, sarebbe deturpata anche da un solo graffio. Un inglese della seconda metà dell’800 non è concepito per le attuali cartucce, soprattutto se con tubi in damasco. I pezzi da museo, quelli della storia della tecnologia archibugiera e, dunque, dell’uomo, non vanno esposti a sole cocente e pioggia, al rischio di cadute ed irreparabili deturpazioni. Dovendo percorrere una carrareccia delle Murge ove rischio la coppa dell’olio, evito di farlo con la Isotta Fraschini; o no?
Sentir parlare di doppiette mi stuzica l'ingresso al dialogo.
Ho trasformato tutta la mia rastrelliera eliminando i 'brutti' sovrapposti, che restano per il TaV.
Ho cambiato alla pari un Beretta ASE L cal. 20, val. circa 8000,- eu., con una Bernardelli Brescia cal. 20 come nuova quasi introvabile.
Ho in casa Weebley Scott & Son a cani, Winchester 23XTR la prima magnum cal. 12 con canne leggere, e poi altre di produzione nazionale, ma tutte con il loro fantastico fascino.
Sparo ormai da moltissimi anni con una mia produzione Anson in cal. 20, e non trovo nessuna difficoltà o handicap rispetto ad altre armi per la caccia con i cani.
Sarei curioso di vedere la 'modifica' effettuata sulla Purdey, da spillo a percussione centrale, restando perplesso sulla qualità di questo assurdo lavoro.
Se non erro, quella è la Purdey trattata dal Lupi a pag. 341 de “Il fucile a cani esterni”, dal quale il mio amico l’acquistò.
Le tracce dell’adattamento sono tali da smentire la tesi dell’autore, secondo il quale i cani avrebbero conservato la foggia tipica della percussione sullo spillo per appagare il gusto dei cacciatori non ancora assuefatti alla novità del fuoco centrale. Se quell’amico non fosse tanto sui generis, avrei potuto chiedergli la cortesia di lasciarmela fotografare, e nell’insieme (visione fondamentale per l’acquisizione delle proporzioni, delle armonie di un’arma..!) e nei particolari dei quasi impercettibili e certosini interventi accennati. Non avendo l’occhio molto smaliziato o non essendone al corrente, è molto difficlile accorgersi della traduzione mirabilmente effettuata. Infatti, nella zona della testa del calcio ove si è intervenuto, s’individuano a malapena i piccoli tasselli di legno inseriti; purtroppo, non rammento gli altri particolari degli interventi eseguiti. Il damasco delle canne è fra i più belli che mi sia capitato d’ammirare, l’apertura è di tipo ‘thumb hole’, ma tutta l’arma è affascinante in ogni dettaglio. A determinarne il fascino, concorrono le menzionate tracce della storia della quale è testimone.
Farne uso a caccia significa profanarla, mangiare spaghetti al sugo in una ciotola ellenica, usare un’accetta medievale per potare un pioppo, chiudere i musei..!
ah proposito di doppiette.....ne possiedo una della bernardelli a cani esterni in ottimo stato eccetto le canne...qualcuno saprebbe dirmi il suo valore commerciale piu' o meno ?ciao MARCO
Questo è campo de L'armaiolo.
Però, dovresti specificare il modello, descriverne esattamente le reali condizioni, meglio se col condimento di qualche buona foto. Il tutto, fermo restando che le armi andrebbero esaminate di persona. Ciao.
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