Discussione: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione <<

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  1. #11 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    interessante.... perche non ci dite un po di storia di questo Kukry?
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  2. #12 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    Citazione Originariamente Scritto da Kyran Visualizza Messaggio
    caspita ci credo che è un bel pezzo, quello! Ma, per curiosità, dove lo hai preso quello che hai tu?
    Mi sembra che mi venne dato da mio padre al ritorno da un suo viaggio in India , piu' di 20 anni fa' .
    Piccolo particolare , il mio amico e' tornato in aereo qualche mese fa' dall' Inghilterra e ha messo quel coltellaccio , che altro non e' che un' arma bianca da guerra , in valigia e non ci sono stati problemi ...
    Nel periodo della seconda guerra mondiale gli Inglesi reclutarono dei soldati dello Sry Lanka , che avevano appunto quella tipica arma da combattimento , che se vogliamo assomiglia vagamente al Kriss indiano . Il mio , che e' una specie di souvenir e' piu' dannoso se dato in testa , che usato per infilzare . Ahahahahhhahh . Ma quello del mio amico fa' impressione ...
    Quando andro' la' provero' a fotografarlo .

    Ciao a tutti da Roberto

    l' inglese
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  3. #13 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    Alcuni artigiani non fanno (purtroppo) più arnesi, ma "opere d'arte" che non vanno usate e che generalmente sfociano nell'esagerazione.

    Kyran , cio'che hai detto nella tua , peraltro pregevole discussione , e' verissimo , ma , obbiettivamente , il reale uso di tali attrezzi con il progresso e' di molto diminuito e ora penso che le richieste siano piu' di appassionati , nostalgici dei tempi passati , o semplici amatori di oggetti particolari , magari creati a mano ed unici . Io sono sia l' uno , che l' altro . Ad una mostra tempo fa' c' erano dei coltelli sardi in corno incisi , vere opere d' arte , tra i tanti ho ancora in mente uno col manico di un rosa che sfumava verso il bianco con una seppia incisa alla fine del manico , lo presi in mano e lo contemplai piu' volte , ma il prezzo era ovviamente sostenuto . Non lo presi , ma poi con altri acquisti di coltelli comuni , spesi anche di piu' e quella chicca non l' ho .

    Ahhh , che brutta roba la poverta' ... E non poter acquistare tutto cio' che piace . Ahahahahahahahahhhh .

    I soldi non fanno la felicita' , figuriamoci la miseria . TOTO'

    Beh , a onor del vero non sono ancora proprio sul lastrico , ma ci stiamo avvicinando , forse un po' tutti con questa crisi , purtroppo ....

    Roberto

    l' inglese
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  4. #14 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    ma infatti, roberto, io dico semlpre che un confronto qualitativo tra industriale e non, se ci limitiamo alla utilità, non è possibile...ma quando devo scuoiare una lepre o un cinghiale, o devo curare l'orto o la vigna, o fare innesti o anche semplicemente intagliare uin pezzo di legno, mangiare o girarmi il coltello nella mano mentre studio, avere un oggetto artigianale è tutta un'altra cosa...è come bere un bicchiere di vino davanti al fuoco in un bicchiere di plastica o in una tazza in terracotta...
    L'unico modo per allungarsi la vita è vivere al meglio quella che ci è data.

    Death is sure, Life is not.
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  5. #15 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    Concludo la breve descrizione dei vari tipi di lame, così poi potrò passare al resto.

    Nella descrizione precedente ho inserito i coltelli che possono essere detti di stampo tattico-militare (tactical knife). Sono forse, oramai, i più venduti sia perchè solidi, versatili e acquistabili a prezzi modici che (soprattutto) per una collettiva attrazione (dei giovani in particolare) verso l'estetica militare.

    In ogni caso, ultimamente, alcune case produttrici (senza escludere gli artigiani che per fortuna restano sul classico) hanno ripreso a costruire alcuni di quei coltelli (light utility, survival) copn linee più classiche e utilizzando materiali come legno e osso al posto dei militari micarta o kydex (materiale plastico).

    Sebbene i restanti tipi che vado ora ad elencare siano meno adatti a lavori pesanti (grosse potature, uso come leve o martelli) hanno secondo me una "poesia" per chi li porta nettamente maggiore e va sottolineato il fatto che il problema della minore robustezza può essere ovviato andando da un artigiano e commissionando un coltello su misura.

    1. Caccia (hunting knife): è un genere di lame molto vario, e non gli si può ascrivere un disegno preciso. Possono essere classificati tali coltelli con la lama piuttosto larga e con una punta non troppo sottile, se vogliamo un pò "spanciato" come si dice generalmente. Sono il più delle volte costruiti con acciai di media durezza e inox, ad esempio 440B/C o RWL 34 o 12C27 che perdono leggermente il filo se usati su superfici dure ma sono più elastici e quindi resistenti a cadute, torsioni o impatti con le ossa (cose che possono capitare in caso si finisca una preda). I più classici hanno il manico in legno (ultimamente è molto in voga il cocobolo, un legno dalle belle venature, molto robusto e leggero e di prezzo basso) o di palco di cervo. In Sardegna questi coltelli sono spesso costruiti utilizzando il corno di muflone, essendo questo il materiale quasi d'obbligo della tradizione. E' un tipo di coltello versatile, la cui lama va dai 10 ai 16 cm in media e lo spessore si aggira attorno ai 3.5-5 mm. Un buon coltello da caccia è il compagno d'eccellenza del cacciatore, con cui si può fare praticamente tutto quello che occorre: dallo scanno alla sventratura della carcassa, la spellatura, alle piccole potature nella posta, all'aiuto in cucina o a tavola. Ottimi coltelli da caccia sono quelli Italiani di marca Viper (con prezzi non esagerati e ottimi materiali) o gli Americani BlackJack, Ontario, la Nordica Fallkniven. L'anno scorso la extrema ratio (che solitamente costruisce coltelli tattici) ha creato un coltello numerato che è la "celebrazione" di questo tipo di coltelli, che prende il nome di "cutler venatorius" e ha un'incisione sulla lama in latino. Un bel coltello ma non giustifica assolutamente il suo prezzo (attrorno ai 1100 euro). Ottimi coltelli da caccia in legno ma soprattutto in cervo sono quelli della Spagnola Muela, a prezzi bassi ma con ottimi acciai.
    2. Coltello da scuoio (skinner): questo tipo di coltello è assolutamente classico ed è quasi impossibile uscire dagli standard, eccetto per quanto riguarda gli acciai. E' un coltello generalmente in legno o cervo, materiali che possono stare senza problemi a contatto con sangue e acqua. La sua lama è corta (raramente supera i 10 cm) e molto tozza, con forma caratteristica molto panciuta, quasi un segmento di cerchio. Il dorso può essere o meno provvisto di una sorta di rientranza a "U" tagliente, che serve per la lavorazione dei tendini. Per questi coltelli la questione dell'acciaio è molto discussa e non è facile dare ragione a uno più che all'altro: alcuni preferiscono costruirli con un acciaio molto morbido in modo che funzioni come un rasoio e venga riaffilato durante la spellatura anche molto spesso; altri preferiscono costruire questa lama con un acciaio molto duro in modo che non perda il filo, dato che seppur fragile alla torsione o ai colpi, questo coltello non è destinato a usi pesanti. Ultimamente, si sta utilizzando il tipo di filo cosiddetto a "drop point" cioè a dire che la parte immediatamente precedente il filo è più stretta e poi si riallarga per essere poi affilata, formando di profilo una sorta si "S" che rende il lo scuoio molto più agevole. Sono coltelli, di norma molto leggeri, con spessore della lama attorno ai 3 mm. Molte case costruiscono questo tipo di coltelli e quasi nessuno si sposta dalla linea classica. C'è da dire che, sebbene un buon coltello da caccia possa sopperire alla mancanza di uno skinner per una bestia o due, un lavoro di scuoio prolungato con un coltello che non sia adatto si rivela faticoso.
    3. Scannino: Coltello molto conosciuto in Emilia, e usato che io sappia anche da vecchi cacciatori. Ha una lama molto sottile e lunga, con punta molto accuminata. Solitamente il manico è in legno di noce o olivo, la lama in acciaio C70 o 1095 (acciai presi dalla balestra delle macchine), metralli non molto duri ma molto elastici, non inox e che quindi hanno bisogno di cure. Il coltello è stato fatto apposta per esigenze di arrivare al cuore di una besia senza farlo soffrire, e per questo erano molto usati anche nelle piccole aziende familiari (e da noi lo sono tutt'ora). Generalmente questo coltello ha solo questo compito. Generalmente non si trovano scannini in vendita se non in qualche negozio che li venda a macellerie, ma sono lame spesso costruite su ordinazione dagli artigiani.


    Bon, per il momento dovrebbe andare...spero di non aver dimenticato nulla...alla prossima puntata si parla di coltelli da lancio e loro uso, machete, kukry e per curiosità, del kriss.
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  6. #16 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    Grazie Kyran, un bellissimo ed interessantissimo lavoro il tuo..
    chiaro, bello e facile da capire, anche per chi di coltelli se ne intende poco come me..
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  7. #17 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    C'è qualcosina da aggiungere, nuove informazioni acquisite ma aspetto un pochino prima di farlo perchè così avrò la possibilità di allegare anche alcune delle foto di una delle fiewre del coltello più importanti della sardegna ;D
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  8. #18 Re: >> Coltelli: "I figli di Efeso": Cenni di storia, materiali, diffusione << 
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    ottimo ky
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  9. #19  
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    Esistono svariati tipi di coltello, in base all'uso che se ne vuole fare: non ogni coltello è infatti utilizzabile per tutti i vari compiti che si possono svolgere con una lama in mano, ma spesso una lama è pensata per un uso specifico ed è a questo che il costruttore pensa quando forgia la stessa.





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