Re: Leishmaniosi cosa fare?
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Originariamente Scritto da
dmirchi
letta altra discussione, ma se vorreste essere così gentili :grazie
COSA SUCCEDE AL CANE QUANDO SI AMALA DI LEISHMANIA?
La Leishmania è un parasito che si adatta perfettamente per poter persistere ( sotto la forma d’AMASTOGOTE) e moltiplicarsi nei MACROFAGI per poter così diffondersi nell’organismo del cane.
Il parasito non si moltiplica nel midollo osseo, ma nei macrofagi ( negli spazi parasitospori), negli istiociti, nelle cellule di Kuppfer e i monociti.
Il ciclo evolutivo inizia con la puntura di un ospite( il cane malato di leishmania) da parte del flebotoma. Il flebotoma si contamina con AMASTIGOTI succhiati tramite il sangue e linfa del cane. Questi AMASTIGOTI vanno a moltiplicarsi nel tubo digerente del flebotomo e trasformarsi in PROMASTIGOTI che lo stesso flebotomo inoculerà in altri ospiti ( CANI).
Il flebotomo infestato è un vettore biologico, lo diventa dopo un periodo d’incubazione di quasi 15 giorni e lo rimane per tutta la sua vita.
Dopo che il cane è stato punto dal flebotomo infestato, il PROMASTIGOTA inoculato è fagocitato e fissato sul macrofago, grazie al legamento che si crea tra l'antigene parassitario ( gp63) e il ricevitore della frazione 1 del complimento (CR3). Questa prima fase nel cane ( del quale non si conosce la durata) provoca una stimolazione del sistema immunitario.
Il PROMASTIGOTA inoculato nel cane andrà a moltiplicarsi nei macrofagi, istiociti e cellule di Kuppfeer e si trasforma in AMASTIGOTA, che andranno a diffondersi in tutto il corpo del cane.
La leishmania resiste molto spesso all’azione del sistema immunitario e persiste nell’organismo, moltiplicandosi.
La leishmania utilizza diversi sistemi per sfuggire al compito di distruggerlo del sistema immunitario.
é in questo momento che si mette in marcia, l'insieme del sistema immunitario del cane che produce un iperproteinemia( ipergammaglobulinemia), formazione di complessi immuni circolanti di taglia grande e piccola( che attaccano i reni).
Sfortunatamente, non abbiamo la conoscenza della durata di questo ciclo nel cane, può prendere diverse settimane o mesi secondo la resistenza del cane e del suo stato generale.
E’ molto difficile " blanchir" ( = pulire completamente dalla leshmania) un cane. In altre parole guarirlo definitivamente, perchè la localizzazione della leishmania nei linfonodi e nel midollo osseo lo proteggano degli agenti terapeutici.
Il cane rimane in sostanza portatore tutta la sua vita, ma è contagioso sopratutto, quando la leishmania si concentra nel tessuto cutaneo e quando ci sono piaghe aperte.
La PCR del midollo osseo è esame più affidabile, più che il PCR del sangue, per determinare se un cane ha la leishmaniosi nel corpo.
volevo aggiungere che i sintomi princiali sono perdita di peso e di pelo,piaghe,invecchiamento,e unghie lunghe.
Re: Leishmaniosi cosa fare?
Nel cane la malattia si manifesta quasi esclusivamente nella forma generalizzata, detta anche «viscero-cutanea». Le forme ad esclusiva localizzazione cutanea, come nel bottone d’Oriente dell’uomo, sono rarissime ed anche in questi casi è stato possibile rinvenire i parassiti negli organi interni. Dunque la leishmaniosi canina è considerata una malattia viscerale in cui le lesioni cutanee sono una conseguenza della disseminazione del parassita (Slappendel et al., 1998).
Nonostante la presenza dei flebotomi nel periodo maggio-ottobre, la malattia non assume un carattere di stagionalità, in relazione al lungo periodo d’incubazione che, sperimentalmente, è risultato variare da un minimo di 1 mese ad un massimo di 4 anni.
Risultano più colpiti i cani adulti (età più frequente 3-7 anni, ma con limiti da 1 a 11 anni), senza distinzione di sesso, razza, lunghezza del pelo, che vivono in ambiente esclusivamente o prevalentemente extradomestico (il 72,4% dei cani colpiti vive in prevalenza all’aperto); il fatto che l’incidenza della patologia nei cani di piccola taglia sia molto bassa, probabilmente è proprio in relazione all’habitat strettamente domestico di questi animali (e conseguente minore possibilità di contatto con i flebotomi, soprattutto nelle ore notturne). Altresì modesta è l’incidenza nei cani anziani e questo fatto può ricondursi alla bassa longevità legata alla malattia stessa.
Febbre
La febbre risulta spesso segnalata in letteratura, ma i pratici riportano l’osservazione di rari casi.
Può presentarsi remittente o intermittente ed è stata descritta come “folle” ed “anarchica” (Pizzirani, 1989).
Probabilmente, quando presente, l’ipertermia si manifesta come periodi di febbre intermittente che facilmente sfuggono all’apprezzamento.
Il decorso è generalmente subacuto o cronico; solo nel 4% dei casi, infatti, è possibile osservare una fase acuta con la comparsa di febbre (che interessa quasi esclusivamente giovani animali già debilitati da altri fattori), a differenza di quanto riportato nell’uomo, in cui l’ipertermia è un elemento pressoché costante come la diarrea e la tosse. Comunque i confini tra le varie manifestazioni cliniche sono sfumati, tanto che possono realizzarsi forme croniche che si acutizzano improvvisamente (i relativi sintomi risultano generalmente legati a patologie immunitarie secondarie all’infezione primaria).
È stata riportata una forma acuta pura (Bourdeau, 1983) con febbre, sintomi nervosi e morte, difficilmente differenziabile da una forma di cimurro nervoso in considerazione della celerità dell’esito.
Nella forma tipica cronica il quadro sintomatologico risulta abbastanza complesso ed oltremodo vario.
Dopo il periodo d’incubazione l’infezione può decorrere, oltre che con diversi sintomi (spesso molto gravi), anche in forma asintomatica, cioè in modo silente o quasi inapparente. Comunque bisogna tenere presente che non sempre ad un quadro clinico grave e conclamato corrisponde una parassitosi altrettanto grave, così come ad un quadro silente può corrispondere una grave parassitosi; si può già comprendere come la diagnosi clinica presenti sempre delle difficoltà.
I sintomi della malattia, inizialmente, possono essere estremamente vaghi, per poi divenire più decisi e gravi, caratterizzati soprattutto da manifestazioni a carico della cute, delle mucose e da sintomi di ordine generale.
La frequenza dei sintomi che si possono osservare in corso di leishmaniosi è ben riassunta nella seguente tabella, basata su una ricerca sulla varia letteratura specifica.
Prevalenza relativa (%) dei differenti segni clinici della leishmaniosi cutanea (sono riportati solo quelli superiori al 4%) (Noli, 1999) Sintomi Prevalenza relativa (%)
Linfoadenopatia generalizzata simmetrica 71,2 - 96,1
Lesioni cutanee 75,0 - 89
Pallore delle mucose 58 - 94,2
Perdita di peso 30,7 - 70
Piressia (febbre, ipertermia) 23,0 - 70
Letargia 18 - 70
Anoressia (assenza d’appetito) 18 - 70
Splenomegalia (ingrossamento della milza) 15 - 53,3
Insufficienza renale 16 - 32
Lesioni oculari 16 - 50
Epistassi (rinorragia: fuoriuscita di sangue dalle narici) 10 - 37
Artropatie 4 - 6,4
Forma acuta di leishmaniosi: febbre e linfoadenopatia generalizzata in assenza di lesioni cutanee 4
Insufficienza renale grave senza altri segni di leishmaniosi 4
L’anamnesi può riferire di un lento ma progressivo dimagrimento, di una lieve o marcata disoressia (”appetito capriccioso”: può essere aumentato o diminuito, a prescindere dal dimagrimento), accompagnata a lesioni cutanee per lo più di tipo furfuraceo, e di un soggiorno più o meno prolungato dell’animale nelle aree endemiche.
In alcuni casi può essere segnalata epistassi così come poliuria e polidipsia, queste ultime indicative di un coinvolgimento renale.
Re: Leishmaniosi cosa fare?
prelevato dal sito leshmania.org
Re: Leishmaniosi cosa fare?
4.2. Manifestazioni a carico della cute
Prevalenza relativa (%) delle differenti lesioni cutanee sul totale degli animali colpiti Lesione Prevalenza relativa (%)
Dermatite esfoliativa secca 56 - 90,9
Ulcerazione 32,0 - 40
Alopecia periorbitale 18
Alopecia diffusa 14
Onicogrifosi 24 - 54,5
Paronichia 13,6
Dermatite pustolosa sterile 1,6 - 13,6
Depigmentazione nasale 4,5
Ipercheratosi nasale/digitale 4,5
Noduli non ulcerati 4,5 - 16,8
Uno dei primi sintomi osservabili è una certa rarefazione del pelo che può talvolta interessare tutta la superficie corporea (ma in particolare la testa):
* Padiglioni auricolari;
* Zone intorno agli occhi (periorbitali);
* Dorso del naso;
* Collo;
* Punta dei gomiti, dei garretti e delle natiche;
* Base e punta della coda;
* Arti (soprattutto a livello di prominenze ossee).
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Col passare del tempo le zone colpite divengono più estese e, dalla semplice rarefazione, si può passare all’alopecia (o all’ipotricosi) più o meno diffusa.
La pelle si presenta poco elastica, grigia, secca, a volte ispessita, anemica e ricoperta da squame biancastre (eczema furfuraceo).
La dermatite furfuracea o amiantacea (dermatite secca esfoliativa), più evidente nei cani a mantello scuro, rappresenta uno dei sintomi caratteristici della malattia: generalmente non è pruriginosa e di solito si manifesta su tutta la superficie corporea, pur essendo ovviamente più evidente nelle zone alopeciche. Le squame, di natura paracheratosica, sono grosse, lamellari, bianche, secche e per lo più aderenti nella parte centrale.
Le aree depilate eczematose possono presentare delle zone squamo-crostose, delle erosioni ed infine delle ulcere; queste, ribelli ad ogni cura locale, si presentano di forma irregolare, non molto estese ed hanno i margini piani su uno sfondo grigio-giallastro infiltrato di essudato siero-purulento. Se le ulcere interessano la cute che ricopre la cartilagine auricolare, la lasciano allo scoperto.
La dermatosi ulcerativa può localizzarsi sulle zampe (in corrispondenza delle prominenze ossee), sui cuscinetti plantari (spesso il segno di forme recidivanti [Pizzirani, 1989]), alle narici.
Altra lesione caratteristica e presente nella maggior parte dei casi, è la crescita abnorme delle unghie (onicogrifosi) quasi a forma di artigli, dovuta alla reazione proliferativa della matrice ungueale stimolata dalla presenza dei parassiti (paronichia).
L’onicogrifosi, lo scadimento organico ed il suddetto peculiare segno rappresentato dalla presenza di alopecia periorbitale bilaterale (lunettes o segno degli occhiali), fanno assumere all’animale il tipico aspetto di cane vecchio.
All’esame della cute è possibile osservare anche la presenza di noduli od ispessimenti non ulcerati e non dolenti di vario diametro (1-10 cm), analoghi alle forme di granuloma macrofagico anergico della leishmaniosi cutanea dell’uomo, in cui l’esame citologico mostra numerose forme di amastigote.
È stata riportata anche una rara forma di dermatite pustolosa diffusa (Pizzirani, 1989).
L’immunodepressione causata dalla leishmaniosi può favorire il sovrapporsi di qudri di rogna demodettica (rogna rossa, demodicosi) anche in cani adulti. Anzi, in caso di demodicosi in un soggetto adulto, la leishmaniosi andrebbe sempre inclusa nelle diagnosi differenziali (Pizzirani, 1989).
Re: Leishmaniosi cosa fare?
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Originariamente Scritto da
arrilico
la percentuale l'ho trovata sullibro di parassitologia,nel caso gli altri cani non siano protetti la percentuale di contaggio aumentano!
riguardo alla soppressione il veterinario può rifiutarsi di abbattere il cane ma la legge lo permette!
dato che la questione mi interessa, mi dai il nome del testo che me lo prendo , .... sempre che già non lo abbia
Re: Leishmaniosi cosa fare?
Altra domanda, nel caso cucciolate i cui genitori, uno o entrambi, siano affetti da questa malattia, la cucciolata è comunque infettata?
Re: Leishmaniosi cosa fare?
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Originariamente Scritto da
andrea silvagni
dato che la questione mi interessa, mi dai il nome del testo che me lo prendo , .... sempre che già non lo abbia
è un libro fatto con slide e appunti dalle lezioni dell'università e integrazioni fatte con il libro di parassitologia veterinaria della utet!
Re: Leishmaniosi cosa fare?
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Originariamente Scritto da
dmirchi
Altra domanda, nel caso cucciolate i cui genitori, uno o entrambi, siano affetti da questa malattia, la cucciolata è comunque infettata?
l'accoppiamento è da evitarsi per i noti problemi di cui sopra, ma ancora al momento x quanto mi è dato conoscere non si "trasmette " hai cuccioli , però a me è capitato di vedere accoppiamenti solo di uno dei due positivi alla lesh, se tutti e due sono positivi sinceramente ,..... mi parrebbe alquanto strano come accoppiamento
Re: Leishmaniosi cosa fare?
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Originariamente Scritto da
andrea silvagni
l'accoppiamento è da evitarsi per i noti problemi di cui sopra, ma ancora al momento x quanto mi è dato conoscere non si "trasmette " hai cuccioli , però a me è capitato di vedere accoppiamenti solo di uno dei due positivi alla lesh, se tutti e due sono positivi sinceramente ,..... mi parrebbe alquanto strano come accoppiamento
scusate ma di tanti buoni riproduttori perchè usare cani malati?non è cmq dimostrato di trasmissione tra padre e progene mentre tra madre e cuccioli si sono riscontrati casi ma nn è chiaro se per trasmissione diretta o contaggio postnatale con il solito vettore
Re: Leishmaniosi cosa fare?
Credo che il libro cui si riferisce arrilico sia Parassitologia veterinaria, di Urquhart G. M...un bel libro, non complessissimo ma completo.
PS: beato te che sei già arrivato a studiarlo... :cry: