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Riferimento: la rosata
Siamo inclini a pensare che i migliori studi in fatto di balistica e di armi siano stati sempre appannaggio degli americani, dei tedeschi o degli israeliani, non ricordandoci che abbiamo avuto nostri Autori, anche ufficiali dell’Esercito, fra i migliori studiosi e che ci hanno lasciato una vasta, anche se poco conosciuta, bibliografia sulla materia in generale. Anche i Nostri, quindi, studiarono il comportamento di sciami di pallini di piombo che compongono le rosate.
All’uscita dalla bocca della canna la maggior parte dei pallini forma uno sciame ancora molto compatto, mentre alcuni rimangono isolati a causa di urti contro l’anima della canna (cartucce senza contenitore con la classica borra). Dopo pochi metri ed un breve tempo di volo, la resistenza dell’aria si fa sentire fra lo sciame ed ogni singolo pallino risente di questa azione frenante in modo diverso a seconda del peso, della deformazione subita durante la fase di compressione in camera ed anche a causa degli urti fra i pallini stessi. Lo sciame si allunga con una concentrazione verso la parte anteriore. Infatti, il centro di gravità di tutto l’insieme si colloca a circa 2/3 della sua estensione totale. Ora, avete presente un gruppo di ciclisti? Come per i pallini la resistenza all’aria è inferiore se il gruppo viaggia compatto ed è superiore per chi pedala isolato! E’ per questo motivo che i pallini sparati da una canna strozzata saranno, nei primi 15 – 20 metri più veloci di quelli che escono da una canna cilindrica. Se, a livello puramente teorico, volessi considerare un unico pallino supposto viaggiare da solo, noterei una ancor minore velocità.
Le ritardazioni subite dai singoli pallini possono essere calcolate usando le tavole di INGALLS o di LOWRY le quali consentono di ottenere buoni risultati a patto di sceglire il giusto coefficiente di forma in funzione della velocità considerata. Ma non voglio adesso continuare tediandovi con formule ed equazioni che potranno, caso mai, essere trattate più avanti. Per concludere c’è da dire che il diametro di rosata non aumenta con legge lineare con l’aumentare della distanza. Se a 20 metri si ottiene una rosata di 35 cm di diametro a 40 non si otterrà 70 ma un po di più.
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Riferimento: la rosata
spiegazioni molto esaustive... ma spiegatemi una cosa.. tutti qusti calcoli si possono fare se si usa unico piombo di unica misura... ma se si utilizzano due diversi diametri? :)
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Riferimento: la rosata
E' appunto qui che entra in campo il"coefficiente di forma" e la massa dell'oggetto in volo che può essere un tipo di pallino in piombo od in acciaio o altra lega con una forma sferica o schiacciata od una unica grossa palla. Sulle tabelle vengono indicate tutte la possibilità oppure si possono usare programmi dedicati di simulazione. In fondo sempre si tratta di fenomeni di fisica classica supportati da linguaggio matematico.
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Riferimento: la rosata
cosa molto complessa da effettuare quindi?
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Riferimento: la rosata
Non cosi tanto. Però come vedi lo studio è importante e non solo per il lavoro ma anche per una passione come la caccia o le armi.
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Riferimento: la rosata
grazie ferniswolf per le tue sempre appasionate spiegazioni, concordo con quanto sopra, ma vorrei dire a vicky che se vuole può fare delle banali prove personali per avere un'idea del risultato finale. come ? ad esempio prendendo una porta vecchia e posizionandola a 35 metri dal punto di sparo, in zona idonea per motivi di sicurezza, sparando colpi differenti per misura di piombo o strozzatura della canna e verificando di persona come si sono posizionati i pallini sul bersaglio. :071:
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Riferimento: la rosata
al campo di tiro al volo che frequento c'è una lastra d'acciaio per le prove... però mio nonno mi dice che la cartuccia giusta va provata su grossi massi... perchè una cartuccia sparata con le adeguate norme di sicurezza... su una pietra rivela tutto...
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Riferimento: la rosata
Quella lastra è la placca. Si dava, una volta, una mano di bianco per provare la concentrazione dei pallini. Oggi si mette sopra un foglio di carta per fare poi le comparazioni fra i diversi colpi sparati alle due distanze canoniche di prova. Sulle doppiette, come già detto, si verifica la convergenza. Le prove servono per verificare se il fucile è preciso e giusto. Come sempre, un buon fucile deve possedere entrambe queste caratteristiche che si ottengono con l'aggiustaggio.
Le grandi case costruttrici dei migliori fucili a volte per l'accoppiamento delle canne si affidano ad artigiani esterni, dei veri artisti che oggi vanno scomparendo. Sarebbe interessante sapere qualcosa sulle tecniche di accoppiamento delle due canne e sull'aggiustaggio manuale del fucile.
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Riferimento: la rosata
e già ormai tutti gl'artigiani vanno scmparendo... quì per trovare uno che sia capace di aggiustare sdenza far danni è un'impresa... :(
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Re: la rosata
Per le canne di doppiette e sovrapposti a canna liscia nella normale produzione industriale i valori di convergenza ed alzo sono stati stabiliti in fase di progettazione delle bindelle.
Per le canne rigate il discorso cambia, si procede per tentativi utilizzando dei cunei di diverso spessore frapposti tra le canne si effettuano dei tiri di prova fino a quando non si saranno raggiunti i valori desiderati di sovrapposizione delle rosate , quindi si passa alla saldatura delle canne per suggellare il tutto.