La storia di un segugio italiano
Volevo rendervi partecipi di questa storia perché secondo me rispecchia cosa significa essere cacciatori e signori nello stesso tempo, e mi piacerebbe che i giovanissimi possano imparare qualcosa di importante da questo breve racconto.
Ho un bellissimo ricordo ben impresso dei segugi italiani e risale ad un racconto del nonno, anche lui cacciatore come suo padre, per lo più cacciava le lepri con i segugi italiani sulle montagne di Collepardo in provincia di Frosinone. Si parla di trenta-quaranta anni fa, all'epoca la caccia non era vista come oggi e i cacciatori erano tutti rispettati per la loro passione e il loro ruolo.
Mio nonno era (e dico era perché purtroppo qualche anno fa un ictus lo ha praticamente inchiodato su un letto) un pastore ed aveva un amico (un dottore o avvocato non ricordo bene il suo mestiere) che a volte veniva dalla provincia de L'Aquila a trovare mio nonno sia per i suoi formaggi, sia per cacciare insieme le lepri, in quanto mio lui non aveva cani, mentre mio nonno aveva due o tre segugi italiani.
Dopo qualche uscita insieme, l'amico notò una cagnetta, probabilmente era molto promettente o gli piaceva come lavorava, ogni volta che finiva la giornata e tornavano a casa, gli chiedeva sempre di poter acquistare questa cagnetta per portarsela con se in Abruzzo, ma il nonno non gliela voleva dare e gli ha sempre detto di no più volte, e che, se voleva, veniva li e le cacciavano insieme le lepri.
Questo per parecchie volte fino a quando un giorno il nonno decise di farlo contento e dirgli che avrebbe accettato di cederla (anche se non lo pensava davvero), se non che gli chiese addirittura un milione delle vecchie lire, che all'epoca erano veramente un sacco di soldi, e sapendo che il suo amico non aveva problemi di soldi ma pensando che di fronte a tale esagerata richiesta il suo amico si sarebbe tirato indietro e non avrebbe più chiesto il cane. Invece il suo amico non fiatò, apri il portafogli e prese un milione, glieli diede in mano, mio nonno ci rimase perché non si aspettava quel gesto, e anche se non voleva dare via la cagnetta, tenne fede alla parola data e la lascio andare via con il suo amico.
Ora precisamente non so in che paese in Abruzzo risiedesse il suo amico, ma fatto sta che, dopo una settimana la cagnetta era di nuovo davanti la porta di casa del nonno, con tutte le zampe rovinate per la tanta strada percorsa (ed erano tutte montagne), quando il nonno la vide la riprese e andò a chiamare al telefono il suo amico per avvertirlo dell’accaduto. Come gli rispose, non lo fece neanche parlare, gli disse subito che si scusava ma la cagnetta non la trovava più da una settimana. Quando il nonno gli disse :<<Guarda che è tornata qui a casa, c'è l'ho io>> il suo amico non gli rispose subito, ma penso che fosse stato contento di aver sentito quelle parole, poi aggiunse che quando voleva poteva venirsela a riprende.
Così dopo pochi giorni il suo amico tornò a trovarlo per riprendersi la cagnetta, ma in quei pochi giorni entrambi avevano maturato un'altra idea, il nonno aveva ripreparato il milione che aveva ricevuto dal suo amico, e come lo vide gli disse che ci aveva ripensato, dopo aver visto quanta sofferenza aveva passato quella cagnetta per tornare a casa, e quindi non voleva ridargliela più restituendogli i soldi indietro.
Il suo amico, che tornato non più sicuro di quello che voleva fare, in quel momento, di fronte alle parole e al gesto del nonno, maturò un altro grande atto, rifiutò i soldi, e disse al nonno :<<Vorrà dire che quando voglio cacciare le lepri con questa cagnetta verrò qui a trovarvi>>.
Da li il loro rapporto che già si basava su una base di profondo rispetto reciproco, si è ulteriormente rafforzato e mantenuto nel tempo.
Re: La storia di un segugio italiano
Veramente una gran bella storia,,, spero ke in questo mondo pieno di invidie e rancori esistano ancora delle persone cosi...........................grazie anche agli animali ke spesso e volentieri vengono sopravvalutati e soprattutto abbandonati..........................:cry::cry:
Re: La storia di un segugio italiano
Certo Dux è anche la mia speranza, però mi sembra che queste persone siano in via di "estinzione", e spero, ripeto, che mi stia sbagliando, chissà che questo forum non mi faccia ricredere (come pian pianino sta accadendo). Secondo me gli animali (e parlo dei cani in special modo) non vengono sopravvalutati, anzi, secondo me vengono sottovalutati, hanno le loro esigenze, vogliono del tempo tutto per loro, e soprattutto non sono autosufficienti, la presenza umana deve essere costante tutto l'arco dell'anno e per tutta la loro vita. Molti non pensano a questo, non sanno che un cucciolo deve essere addestrato in un determinato modo, e se prendo un cane già ben avviato oppure i così detti cani fatti, credono che escono e il cane fa tutto da se, mentre anche il cane fatto ha bisogno di ripassare anche e soprattutto quando la caccia è chiusa.
Re: La storia di un segugio italiano
certo dmi condivido in pieno le tue affermazioni... x quanto riguarda i cani sopravvalutati...è stato un errore di digitatura infatti era sottovalutati la parola esatta ke intendevo..........:D
Re: La storia di un segugio italiano
Una storia bellissima e commovente, che parla di persone vere e leali che ormai purtroppo non esistono quasi più, e di una cagnetta che ha dimostrato a tutti quanto questi animali siano in grado di volerci bene..
I cani sono degli angeli custodi fatti per stare con noi, per amarci e proteggerci nel cammino della nostra vita..
Oggi i cani sono ancora gli stessi, ma le persone no, ormai troppo preoccupate a pensare a se stesse e alle superficialità delle cose, nn c'è quasi più nessuno che sa guardare nell'anima degli esseri viventi..
Con la speranza di trovare persone che come me abbiano ancora questi valori, ti ringrazio per il tuo bellissimo racconto...
Re: La storia di un segugio italiano
:clapclap: bellissima storia dmirchi, non mi vergogno a dirti che mi ha profondamente commosso il rapporto stupendo creatosi tra tuo nonno e la cagnolina che ha fatto centinaia di km per tornare da lui. ma come faranno a trovare la strada?:? questo non l'ho mai capito... sarà la forza dell'amore....:bene
Re: La storia di un segugio italiano
Grande e commuovente! Non conosco gli altri cani, ma so di più di un segugio al quale è capitata una cosa simile. E' per questo che amo profondamente questo tipo di cane! Grazie dmirchi!
Re: La storia di un segugio italiano
ragazzi dalla mia esperienza vi posso dire senza ombra di dubbio che il segugio ha un carattere moooooooooooooolto particolare,e' buonissimo,e'dolce,e'un lavoratore instancabile,e'testardo,ma....e' un cane che va molto a simpatia e se nn gli vai a genio sono cavoli........
Re: La storia di un segugio italiano
tra tutti i miei cani ne ho una,Birba,che nn puo' vedere mio padre,eppure l'ha cresciuto anche lui,gli da da mangiare e la pulisce come tutti gli altri.se va a caccia solo mio padre nn la puo' portare perche' va via,fa la scema nn torna,gli insegue di tutto ecc ecc ecc.eppure la do ad amici e ci vanno a caccia tranquillamente....perche' fa cosi' con lui?????????nn l'ho mai capito eppure nn gli ha mai fatto del male...boooh....
Re: La storia di un segugio italiano
Citazione:
Originariamente Scritto da
onesimo
tra tutti i miei cani ne ho una,Birba,che nn puo' vedere mio padre,eppure l'ha cresciuto anche lui,gli da da mangiare e la pulisce come tutti gli altri.se va a caccia solo mio padre nn la puo' portare perche' va via,fa la scema nn torna,gli insegue di tutto ecc ecc ecc.eppure la do ad amici e ci vanno a caccia tranquillamente....perche' fa cosi' con lui?????????nn l'ho mai capito eppure nn gli ha mai fatto del male...boooh....
onesimo forse posso sbagliare ma i cani sono peggio degli elefanti in fatto di memoria, probabilmente da piccola tuo padre gli ha fatto un torto, non per forza deve avergli menato, ma se per esempio :caffe da piccola è stata male e tuo padre gli faceva delle punture, lei lo memorizza come l'uomo cattivo.