A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 metri
A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 metri dalle case è il Bundesrat, il Consiglio federale elvetico, che ha appena respinto una petizione presentata nel giugno scorso dall’associazione “SOS Chats”, che ha raccolto quasi 13 mila firme ed è stata sostenuta dal consigliere ginevrino Luc Barthassat, con cui si chiedeva di mettere fine all’inumana caccia ai mici randagi. Il deputato cantonale ha sottolineato che «sparare ai gatti randagi è indegno di un paese moderno e civile» e ha ricordato che nella vicina Francia questo tipo di caccia ai felini rimasti senza padrone è vietata.
Che ne pensate , a me sembra una scemenza !!
Re: A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 me
secondo me non è una scemenza, è un modo come un altro per guardare alla realtà delle cose e risolvere il problema alla radice, se bisogna contenere il numero dei felini, purtroppo non si deve guardare il modo in cui si fa ma il risultato, secondo voi è meglio come si procede in italia?, qui da noi invece di contenerlo gli si da la facoltà di incrementarsi, si proteggono, si alimentano e naturalmente si devono sovvenzionare coloro che per una piccola scemenza gridano allo scandalo, così invece di risolvere il problema si rimanda e di conseguenza aumenta creando il giro vizioso che tanto fa comodo ai nostri amici animalari, non dimentichiamoci il fatto dei randagi di pompei, per i quali è stata spesa una montagna di soldi pubblici per fare cosa?...........assolutamente NULLA, i randagi sono ancora li e sono tornati a colpire, io adesso mi domando, cosa bisognerebbe fare a coloro che hanno ricevuto la sovvenzione per non fare assolutamente nulla???????
Re: A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 me
sono obbiettivi.
i randagi sia che sono cani che gatti sono un problema.
il problema va ricolto nel modo più semplice, economico e veloce.
e quello è il sistema migliore secondo me.
se si tenta solo di pensare una cosa del genere in italia si viene presi per furiosi omicidi senza scrupoli.
Re: A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 me
Personalmente vorrei vedere cosa succederebbe se a qualche animalista "influente" succedesse di venir morso/ attaccato da qualche cane randagio, è vero che gli attacchi sono stati pochi (e cmq pochi NON è una unità di misura), ma sono accaduti.
C'è un problema, lo si studia, lo si risolve con minori sacrifici possibili:
* il minor sacrificio è quello economico, ovvero investire per sterilizzare i randagi? Bene, usiamo quello!
* il minor sacrificio è quello di mettere un delinquente in prigione a star attento che i randagi non si moltiplichino, pena l'allungamento di nr.1 anno ogni ulteriore randagio? Bene, usiamo quello!
* il minor sacrificio è quello di togliere la vita ai randagi (per riportarli a nr. 0) e poi bastonare chi "crea" i randagi? Bene, usiamo quello!
Di queste 3 ipotesi io useri anche la seconda, ma ritengo che la 3 sia la migliore, sotto un piano economico-tutelativo.
Anche perchè i randagi, magari non hanno niente, ma più probabilmente hanno malattie... e ricordiamo che la rabbia è appena rotirnata in Italia...
Re: A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 me
Cavolo, avete tutti ragione,ma,questo sarebbe l'ennesimo "pretesto" degi animalisti, per farci tirare addosso una valangata di parole e metterci ancora di piu' in cattiva luce.
Re: A confermare la licenza di uccidere i gatti randagi se si trovano a più di 180 me
se vogliono mettersi loro in buona luce allora perchè non se li portano a casa loro e li mantengono a spese proprie, senza appiopparci ulteriori tasse per il loro sostentamento:? mi spiace ma io sono daccordissimo sulla linea intrapresa in Svizzera, e gradirei che fosse presa in esame anche in Italia, conosco parecchie persone che hanno avuto attacchi da gruppi di cani che hanno prodotto solo danni ad animali e cose, e nessuno si è fatto carico di risarcire i danni arrecati da questi animali.