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l'albero di sambuco
Avevo sei anni e una fìonda in tasca.
"L'arma " era stata confezionata dal nonno davanti ai miei occhi ; mi ricordo ancora la scelta della forcella dall'albero , un olmo, il taglio in calare di luna per evitare i tarli ,la pelatura del legno ,la legatura dei due rametti attorno ad una forma cilindrica prestabilita e la conseguente essicatura dolce in sala caldaia.
Seguiva l'allestimento degli elastici in profumato cautciù naturale ,l'ancoratura alla " coramea" che in dialetto Veneto sta per la sacchettina dove alloggiano i pallini.
I pallini il nonno mi avava insegnato a tenerli in bocca - ignaro dell'effetto tossico del piombo- cosi' diceva la rosata intrisa di saliva non si apre subito.!
Quella mattina di Agosto un sentierino di cento metri mi separava dal mio sambuco.
Quell'albero carico di fruttini neri me lo ricordo ancora con le sue fronde ombrose incuteva un senso di rispetto al punto che ogni volta che mi avvicinavo ,dall'emozione mi prendeva un vuoto allo stomaco.
Quella mattina me la ricordo ancora.
Era di Domenica e non c'era scuola cosi alle cinque e mezza dopo aver superato indenne la camera dove dormivano beati i miei uscii e in un attimo fui sotto il sambuco.
Non un rumore ,solo che era ancora buio e a sei anni il mondo ti sembra più piccolo di quello che è .
Il mondo quella mattina era il silenzio era il profumo del fieno tagliato il giorno prima da mio padre ..era tutto .
Fermo ,silenzio ..non muoverti..immobile
Lafionda stretta nella destra ,i pallini già inseriti tensione alle stelle..un fruscio una sagoma non chiara ma certa ,un uccello era venuto a banchettare alle prime luci dell'alba ...forse era venuto per me .
Il tiro pensato ma non frettoloso ,colpito d'ala cade ma sbatte nel sottofondo del sambuco .
giallo era giallo ...ma cos'è ? un pappagallo ? che vergogna ...ma no non ce ne sono e allora ? un canarino ? noooo...troppo grande .
MI butto ,ruzzolo lo afferro mi scappa screpita lo prendo per una zampa ,mi becca ,tengo duro ...alla fina lo vinco .
Torno a casa sveglio tutti ,,,complimenti Riccardo ! è una "brusola " Rigogolo in italiano ,una preda ambita .
Quel giorno diventai cacciatore
Da adulto ,ora che non c'è più per aver lasciato spazio , a casette a schiera, mi sono sognato spesso del mio sambuco e avolte mi scende una lacrima per le persone e le cose che non ci sono più.