Ancora tordi: La storia, il passo e riflessioni sul comportamento
L’eccezionalità del passo anche di questa prima decade di ottobre ci fa commentare per punti il movimento migratorio post-nuziale del Tordo bottaccio nell’Italia settentrionale secondo quella linea che da nord-est si dirige verso sud-ovest secondo le statistiche elaborate dall’attività standardizzata dell’Osservatorio Ornitologico della FEIN in Arosio (1977/2007) e da un Registro annotato scrupolosamente dal 1859 in avanti, prezioso documento di ornitologia. La storia: per ritrovare un anno all’altezza del presente, bisogna risalire al 1943 con la cattura complessiva, sempre ad Arosio, di ben 1.684 esemplari (un “picco” l’11/10 con 277 catture). In precedenza bisogna risalire al 1906 superando di poco i mille soggetti come nel 1941 con 1.041, nel 1942 con 1.182 e nel 1944 con 1.163, per registrare ancora tale numero solo nel 2003 con 1.025 e nel 2007 con 1.040 soggetti. Attualmente, al 12/10/08, sono stati inanellati oltre 1.150 Tordi bottacci, a oltre due mesi e mezzo dalla chiusura di fine anno! Il passo in Italia: lo dobbiamo ricordare per la sua compattezza nei numeri giornalieri con particolare riferimento alle giornate dei “picchi” massimi registrati il 27-28-29-30 settembre e 6-7-8-9-10 ottobre con temperature, soprattutto in quest’ultima fase, al di sopra della media stagionale, avendo registrato una sola giornata di leggera pioggia il 07/10/08. Il passo nel Mediterraneo: in Grecia il movimento migratorio si è notato solo dopo il 04/10/08, ostacolato in precedenza da una zona persistente di bassa pressione, dirottando la colonna migratoria proveniente da nord-est del Paleartico occidentale in modo massivo attraverso le Alpi Giulie per incanalarsi direttamente verso il sud della Francia (Bouches du Rhône) e, quindi, verso la Spagna con epicentro Baleari – Barcellona – Valencia. La nidificazione: è stata veramente ottimale per le condizioni meteorologiche favorevoli con temperature costantemente sopra i massimi stagionali (maggio/giugno), quando il sud Europa era costantemente immerso in una zona di bassa pressione. Le notizie sono state assunte dai ricercatori dell’OMPO (Uccelli Migratori del Paleartico Occidentale) che, sostenuti dalla Convenzione con la FEIN / ANUU Migratoristi (storica Associazione venatoria che, da sempre, studia lo stato di conservazione dell’avifauna migrante) e la FIdC/UCIM, hanno avviato studi mirati durante questa fase riproduttiva al nord-est del Paleartico Occidentale con l’Università di S. Pietroburgo (Russia). La ricerca scientifica: grazie a questa importante base di dati e unitamente ad altri, monitorati nel Bacino del Mediterraneo in collaborazione dal 2008 con FACE Med (Cipro, Malta, Italia, Francia, Spagna e Portogallo), si stanno tenendo sotto controllo le specie oggetto di prelievo venatorio recuperando ogni più utile mezzo per il sostegno economico, come il lancio del francobollo da collezione di € 2,00 proposto dall’ANUUMigratoristi per questa e altre ricerche scientifiche, marcando così il cinquantesimo di costituzione dell’Associazione a difesa delle cacce tradizionali. Il limite di carniere giornaliero: è fondamentale il rispetto del limite massimo indicato nelle disposizioni regionali perché l’avifauna è un bene su cui bisogna intervenire nei limiti degli “interessi” annuali post fase riproduttiva senza intaccare il “capitale” della specie, nel rispetto della perennità della “caccia sostenibile”, come prevede in modo opportuno il protocollo del Consiglio d’Europa di fine 2007. L’ANUUMigratoristi non esiterà, comunque, a espellere dalla sua organizzazione chiunque sconsideratamente violi la legge, chiedendo anche alle altre Associazioni di farlo senza accogliere irresponsabilmente l’accettazione a socio di quanti sono stati esclusi per indegnità associativa, causa i gravi danni all’immagine del mondo venatorio. L’ANUUMigratoristi non può accettare in alcun modo un comportamento di “ingordigia” essendo il suo sforzo teso alla corretta conservazione delle specie e delle tradizioni locali, nonché al rispetto della normativa vigente pur bisognosa di più realistiche modifiche che i tempi impongono dopo l’assurdo proibizionismo del passato, tutto da rivedere. Tale comportamento fa venir meno quel rapporto leale di collaborazione che una Associazione, seria e impegnata su temi concreti, pretende che vi sia con i propri associati: non quanta, sed quantum. Il numero non basta, occorre la correttezza di ogni associato. Lunedì 13/10/08 – ore 12,00
fonte: Anuu