comunicato federcaccia umbria
Caccia al cinghiale, Federcaccia disponibile a discutere ed esaminare le proposte di modifica dei settori, predisposte dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc).
All’esito della riunione dello scorso 13 aprile tra la Provincia di Perugia, le associazioni venatorie e gli Atc del Perugino in merito al miglioramento funzionale dei settori per la caccia al cinghiale in forma collettiva, la Federcaccia – fermo restando il rispetto del R.R. n. 34 art. 4 comm. 3 – è pronta a prendere in considerazione le varie proposte, intraprendendo un percorso chiaro e partecipato che, partendo dalla condivisione dei criteri da adottare, non può non iniziare che dalla discussione sul nuovo Piano faunistico provinciale.
Lo stesso Piano, infatti, affrontando anche le problematiche relative agli istituti privati e pubblici quali aziende faunistiche o agrituristico-venatorie e zone di ripopolamento e cattura, consentirà di definire l’esatta configurazione del territorio destinato alla caccia programmata, che rimarrà tale almeno per i prossimi cinque anni.
Proprio sul territorio così configurato andranno ridisegnate le zone vocate per la specie cinghiale e quelle non vocate, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in modo equilibrato e funzionale, anche alla gestione della specie cinghiale, valutando così le reali ricadute positive e negative per una migliore e condivisa attività venatoria. Nell’immediato la Federcaccia, in considerazione dell’approssimarsi della scadenza dei termini per l’iscrizione delle squadre al registro, è disponibile a discutere, affrontando e confrontandosi su eventuali effettive situazioni di criticità, sempre sentendo tutti i soggetti coinvolti.
Nell’ottica di un più armonico utilizzo del territorio destinato alla caccia programmata la Federcaccia, per la prossima stagione venatoria, invita la Provincia di Perugia a vigilare affinché ci sia una corretta e puntuale applicazione del R.R. sul prelievo venatorio del cinghiale in battuta, in modo tale da avere sempre disponibile per le altre forme di caccia, oltre al territorio non settorializzato, 588 settori disponibili su di un totale di 755, di cui 250 su 350 nell’Atc Perugia 1 e 338 su 405 nell’Atc Perugia 2.
Di contro la Federcaccia si attiverà perché le squadre di caccia al cinghiale si sentano sempre più responsabili della gestione della specie e non cadano nella tentazione di sentirsi “proprietarie” dei territori loro affidati. In questo senso la Federazione invita la Provincia di Perugia e gli Atc a controllare se, nella passata stagione venatoria, si sono avuti comprovati episodi del genere al fine di valutare eventuali iniziative.
In ultimo la Federcaccia auspica che sul versante dei danni alle colture si confermino i dati dello scorso anno, che hanno visto un sensibile calo e, per rimanere in tema, ribadisce che quanto prima occorrerà tornare a discutere sulla legge Regionale sui danni alle colture, visto che l’attuale stesura è portatrice di forti preoccupazioni in quanto potenzialmente penalizzante per l’aspetto finanziario della gestione del territorio a caccia programmata, con ripercussioni anche sulla selvaggina stanziale nobile.
Perugia, 5 maggio 2010
Ufficio Stampa Federcaccia Provinciale di Perugia