Caccia al cervo in amore: il mondo venatorio è contrario
I Cacciatori Valtellinesi: 'Non è che l'ultima di una serie di scelte che non approviamo'.
Gli articoli recentemente apparsi sulla stampa relativi all'apertura della caccia al cervo nei settori retici nel periodo del bramito (periodo in cui i cervi vanno in amore) e, più in generale, sulle scelte operate dal Comprensorio Alpino di Sondrio e dalla Provincia in materia di prelievo venatorio, impongono all'Associazione Cacciatori Valtellinesi di rompere il silenzio.
I Comitati di Gestione dei Comprensori Alpini, ai quali la legge attribuisce importanti funzioni in materia di gestione, tra cui il proporre il calendario venatorio da sottoporre all'approvazione della Provincia, sono costituiti da una pluralità di soggetti: 2 rappresentanti degli agricoltori, 2 delle associazioni ambientaliste, 1 dei cinofili, 1 della Provincia ed 1 delle Comunità Montane.
I cacciatori - 5 in tutto - sono nominati direttamente dalle associazioni venatorie maggiormente presenti sul territorio e rappresentano, dunque, solo una minoranza.
La politica dei cinque Comitati di Gestione viene, però, di fatto indirizzata in modo quasi esclusivo dai rappresentanti dell'associazione venatoria con il maggior numero di iscritti, che ottengono di volta in volta il consenso di una parte dei componenti "laici".
Questa banale osservazione basterebbe a confermare che Il Comitato di Gestione di Sondrio non rappresenta l'intera comunità dei cacciatori del Comprensorio.
Ne è ulteriore dimostrazione l'esistenza della nostra Associazione che si è costituita lo scorso maggio per raccogliere e rappresentare le istanze di chi non condivide le scelte perseguite dalle storiche associazioni venatorie e dai rispettivi rappresentanti in seno ai Comitati.
L'apertura della caccia al cervo durante il bramito non è che l'ultima di una serie di scelte gestionali che l'Associazione Cacciatori Valtellinesi non approva e che ha portato forti malumori anche in altre componenti del mondo venatorio.
A tale proposito basti ricordare che interi settori di caccia agli ungulati hanno dissentito, anche formalmente, dalle decisioni prese dal Comitato per la stagione 2008.
La decisione di procedere alla caccia del cervo nel periodo riproduttivo (ma non dimentichiamo che lo stesso problema si presenterà fra qualche settimana anche per il camoscio, specialmente nei settori retici) è, a nostro parere sbagliata, soprattutto rispetto alle attuali condizioni della popolazione.
I problemi relativi alla gestione del più simbolico degli ungulati non sono certo quelli di garantire ad ogni costo il raggiungimento del prelievo previsto dai piani di abbattimento, bensì di favorirne una più omogenea distribuzione ed una maggior presenza su tutto il territorio, finalità del resto ribadita dallo stesso Piano Faunistico della Provincia di Sondrio.
L'ACV auspica che l'inaspettato interesse che questa vicenda ha sollevato anche all'esterno del mondo venatorio non sia che il preludio ad una nuova fase della gestione del nostro patrimonio naturale che coinvolga operativamente tutte le parti interessate per un progetto generale di gestione condiviso e partecipato, al quale i nostri iscritti non mancheranno di dare il proprio contributo.
Fonte: A.C.V. il Direttivo
da: VAOL.IT - Caccia al cervo in amore: il mondo venatorio è contrario
Re: Caccia al cervo in amore: il mondo venatorio è contrario
Fatemi capire. Per quale motivo siete contrari alla caccia agli ungulati nel periodo degli amori?
Re: Caccia al cervo in amore: il mondo venatorio è contrario
Probabilemte perchè per quanto riguarda gli uccelli è usanza comune terminare il periodio di caccia ad una determinta specie quando incomincia il periodo degli amori in quanto molto vicino alla cova
Re: Caccia al cervo in amore: il mondo venatorio è contrario
Questo però non ha alcun senso negli ungulati in quanto il periodo della nascita dei piccoli è molto distante rispetto al periodo degli amori
Re: Caccia al cervo in amore: il mondo venatorio è contrario
Questo lo sa chi è del "mestiere" chi invece non ne capisce nulla si fa le proprie ragioni e non ha neanche voglia di rivederle per cercare di capire come stanno veramente le cose