Un incontro con una rappresentanza di cacciatori per capire quali difficoltà ci sono per sbrigare le pratiche relative i permessi e non solo. Il 6 dicembre scorso si è tenuto a riguardo un incontro con l’Assessorato regionale Agricoltura Caccia e Pesca e una delegazione dell’ Arci Caccia del Lazio, incontro richiesto dall’Arci Caccia Regionale e organizzato "con tempestività - fanno sapere da Arci caccia - dall’Assessore Hausmann a cui vanno i nostri ringraziamenti. Questo appuntamento ha consentito all’Arci Caccia di rappresentare le preoccupazioni del mondo venatorio per il carente adeguamento del quadro normativo e funzionale a seguito del noto passaggio di competenze dalle Province alla Regione stessa. Lo stesso disciplinare per la caccia al cinghiale, unico in tutto il Lazio è apprezzato perché costruito con un faticoso sforzo di sintesi delle varie istanze territoriali, ha trovato qua e là divergenze applicative senza che le strutture regionali preposte svolgessero la doverosa funzione di controllo e di indirizzo. Importante è stata inoltre, nella rinnovata richiesta di un quadro omogeneo dei calendari venatori nelle regioni dell’Italia centrale, la riproduzione del tema chiusura della caccia ai turdidi, per la quale è stata chiesta all’Assessore Hausmann una verifica presso il ministro dell’ambiente per la possibile chiusura al 31 gennaio. La notizia fornitaci dall’assessorato circa una imminente convocazione del comitato tecnico regionale riguardante la disciplina regionale di funzionamento di vari istituti faunistici (AFV, AATV e ZAC) e per gli interventi di contenimento, ci ha solo parzialmente confortato, a fronte di mancate soluzioni legislative chiare che definiscano l’indispensabile cornice di qualsiasi atto gestione emanato dai vari uffici
Si è inoltre sollecitata la definizione del Piano faunistico Venatorio Regionale, atteso da anni e considerato indispensabile per un rilancio delle attività gestionali del territorio agro-silvopastorale e l’avvio di una riflessione sull’adeguatezza degli ATC, per come normati ed organizzati attualmente, in relazione sia alle carenze evidenziatisi sia ai nuovi compiti ad essi affidati .
Vogliamo pertanto assicurare, ai nostri iscritti ed all’intero mondo venatorio, che l’impegno dell’Arci Caccia proseguirà con interventi e proposte presso il consiglio regionale e dando nuovo impulso alla ricerca di intese con le parti interessate (mondo venatorio, agricoltori, ambientalisti) per soluzioni adeguate e modifiche normative che affrontino le problematiche
esposte e possano permettere una attività gestionale e programmatica migliore".
Fonte:
http://www.latinaoggi.eu/