Il ddl 740 approvato dall'assemblea regionale siciliana il 26luglio u.s. solleva molti dubbi e perplessità. La novità di risalto è che si è fissato al 20% minimo, su base regionale, il territorio agro-silvo-pastorale da precludere alla caccia.
Ciò significa, paradossalmente, che in Sicilia tutto il territorio potrebbe essere vietato all'attività venatoria. oOvviamente si sta parlando di un'estremizzazione, ciò non toglie che, nel concreto, province che giià hanno oltre il 40% del territorio sottratto alla caccia come le province di Catania, Messiina e Plermo (per la preswenza di tre grossi parchi), potrebbero vedersi aumentato il territorio posto sotto protezione.
Ciò copmporta due immediate conseguenze: la prima è quella di una maggiore concentrazione di caciatori nelleresideu zone libere con un conseguente depauperamento delle stesse. La seconda è che, iniqquamente, ci sarebberrto cacciatori che, in ambito pprovinciale, avrebbero a disposizione diversi ettari dio territorio libero contro altri che si devono accontentare di pochi centinaia di metri.
Iol paradosso è evidente e già molte associazioni venatorie hanno fatto partire dei ricorsi per cambiare questo statodi cose e non solo.
I tempi però sono moltio ristretti ed esiste laconcreta possibilità che quest'anno a caccia ci si vada a settembre inoltrato o addiritttura non ci ssi vada per niente.![]()