La passione per la caccia si può dire che mi è stata inculcata quasi con il biberon. Ovviamente per mio padre non ci sarebbe stato nulla di più bello che poter cacciare assieme a me. Purtroppo però non abbiamo mai potuto condividere questa gioia perchè, fintanto che egli era fra di noi, per quattro volte sono stato bocciato all'esame di caccia. Sul letto di morte gli promisi che avrei preso la licenza e cosi infatti fu l'anno successivo. Mi misi di impegno e studiai e al primo tentativo riuscii.
Quindi la prima licenza....che emozione. E la prima stagione. Il primo anno mi fu assegnato il capriolo di un anno, che riuscii a prendere il primo giorno di caccia.
Un amico di mio padre, mi disse poco prima, quando prendi la licenza vieni con me a caccia in Germania. Venne infatti Pentecoste, verso la fine di maggio e questo mi chiama e mi dice: "preparati, domani (venerdi) a mezzo giorno partiamo e stiamo fino a lunedi.
Si parte e già alla sera usciamo in riserva di un suo amico, ora anche mio amico, il quale ci illustra prima cosa possiamo abbattere: capriolo maschio di ogni classe e età e cinghiali.
Ogniuno viene lasciato in corrispondenza di una altana. Paesaggi pianeggianti a perdita d'occhio, quindi un ambiente del tutto diverso al quale sono abituato io, contornato di montagne.
Ad ogni modo la serata trascorre tranquilla. Nei pressi della mia altana riesco a vedere due femmine di capriolo e numerose lepri.
Quando si fa buio, il proprietario della riserva ci viene a prelevare alle altane e si torna a casa. Una doccia veloce e si decide di andare in pizzeria! (Ma guarda un poco tu dove si deve andare a mangiare la pizza.... in Germania!...bohhh).
Ovviamente birra...qualcuna di troppo.
Il giorno dopo alle 4.30 Wolfgang, il proprietario della riserva è già sotto casa a prenderci e riportarci alle medesime altane del giorno precedente.
Prendo posizione alla mia altana e incomincio a scrutare nell'oscurità senza però riuscire ancora a vedere nulla.
Le birre della sera precedente si fanno sentire e piano piano mi addormento accoccolato in un angolo della altana.
Ad un tratto mi sveglio e mi accorgo che ormai è giorno fatto. Mi affaccio all'altana e scorgo un maschio di capriolo giovane che passa proprio sotto alla mia altana a circa un tiro di fucile a pallini.
Non credo ai miei occhi. Lo lascio passare e appena si mette di traverso, inquadro. Il reticolo del cannocchiale è tutto rosso del capriolo. Trovare la spalla diventa un poco un problema ma ci riesco.
Lascio partire la palla e nel cannocchiale vedo il capriolo lanciarsi in una fuga precipitosa.
In quel momento nella mente mi balenano un mucchio di pensieri. Cavolo....l'ho sbagliato a 30 metri! Che figura di m....! Chissà cosa penseranno gli altri due!
Sono indeciso sul da farsi. Aspetto ancora qualche minuto nella speranza che il capriolo si tornasse a fare vedere da dietro alla siepe da dove era fuggito, ma non accade nulla.
A questo punto scendo piano piano dall'altana e mi avvicino all'Anschuss (punto di impatto). Con sollievo vedo che l'erba in un raggio di circa 1 metro intorno al punto è rossa di sangua. Dunque non l'ho sbagliato! Ma dove cavolo ho colpito? Una zampa? Boh.
Mi avvio verso il luogo dove è fuggito, aiutato anche dal fatto che nell'erba alta il capriolo ha lasciato una sorta di sentiero e dal numeroso sangue lasciato per terra e dopo circa un 80 metri lo trovo finito con un perfetto colpo alla spalla.
Sollievo. Lo trascino fino al bordo del sentiero per poterlo accudire.
Nel frattempo arrivano gli altri due che hanno sentito il colpo.
"Allora?" mi chiedono. "L'ho sbagliato" rispondo!
Non vi dico i sorrisini sarcastici che si sono formati sulle loro facce!
Ad un certo punto ho detto: "Ma che sbagliato! Secondo voi ho la faccia di uno che sbaglia? Eccolo qui!"
Ho raccontato loro la storia e ci siamo messi a ridere tutti tre.