Era l'estate del 1995
In quell'anno, ed estaatamente nel mese di agosto, la classica e tradizionale estate siciliana cominciò ad avere uno stranoi mutamento. Fin dal primo giorno di agosto, infatti, quando si approssimava l'ora del mezzodì, il caldisimo e afoso sole siciliano lasciava il posto a consistenti nubi temporalesche che lasciavano cadere sul tutto il territorio della regione una copiosa quantità d'acqua ma non eccessivamente violenta ma abbastanza lunga. Gli scrosci d'acqua, che mitigavano l'aria, facendo sollevare quel tipico odore di terra bagnata dopo tanta siccità, si ripeterono costantemente fino a dopo ferragosto con la stessas frequenza e a carattere giornaliero.
In tutti gli appassionati comincio a venire il sospetto che queste condizioni fossero quelle ideali per la crescita di qualche porcino.
il 19 agosto, io ed il mio amico da sempre mimmo, ci proponemmo di andare a constatare di perosna in che condizione erano i boschi etnei.
Giunti sul posto di buon ora, trovammo di già qualche auto parcheggiata, ma per nulla scoraggiati, ci inoltrammo nel bosco.
appena fatti un ventina di metri cominciammo a renderci conto di trovarci in presenza di una grossa quantita di boleti "luridi ", una qualità di porcino a pori rossi commestibile previa cottura. in men che non si dica avevavamo i nostri cesti(grossi) copletamente pieni. Mentre che stavamo raccogliendo gli ultimi che potevano entrare, e ci proponevamo di ritornare in macchina, che non era molto distante, e tornare a prendere gli altril, un signore di mezza età , con un grosso cesto sulla spalla, ci si fa incontro e ci chiede cosa avevamo raccolto. Noi , cercando di minimizzare , cercavo di blissare le domande e nascondere il contgenuto dei nostri cesti. Malgrado i nostri sforzi, il signore di mezza età si accorse di ciò che portavamo, e dandoci in modo non proprio velato delllo stupido ci disse di buttare quei funghi e fare ancora cento metri e se ne andò.
Guardandoci in faccia mlto perplessi. lo richiamammo indietro e lo pregammo di farci vedere il contenuto del suo cesto. Lo poggio a terra con aria sorniona e continuando a canzonarci ci mostro un vero e proprio tesoro. In quel cesto c'erano oltre 15 chili di procini uno più bello dell'altro.
Facemmo quei centro metri alla velocità della luce ma ancora molto scettici pensando sempre a qualche tiro burlone. Giunti sul posto ci venne il panico. C'erano porcini (boletus aewstivalis ed aereus) dovunque.
Iniziammo la nostra raccolta che erano appena le sette del mattino la conludemmo alle quattro del pomeriggiodoppo aver raccolto insieme circa 130 (centrenta) chilogrammi di solo porcini.sfiniti li andammo a vendere credendo di avere avuto il nostro colpèo di foruna.
quando giungemmo al punto di vendita, ci accorgemmo che la stessa fortuna era capitata a tutti quelli che quel giorno erano andati a funghi e per la prima volta nella mia vita i funghi venivano acquistati ad un prezzo di poco in feriore alle 4000 lire. Una miseria!!!!!!!!.
Questa manna duro per circa una decina di giorni: i funghi non li vendemmo , ed esauriti i modi e i posti per la conservazione. cominciammo a regare funghi a tutti.
Che annata eccezionale!!!!!!!!!!!
Ludwig