Non c'è due senza tre e 102. Sono i numeri esibiti sulla maglietta che giocatori e dirigenti bianconeri hanno indossato subito dopo il fischio finale dell'ultima gara stagionale contro il Cagliari, battuto per 3-0 con gol di Pirlo, Llorente e Marchisio. Inoltre la squadra di Conte ha anche conservato la striscia di imbattibilità casalinga: allo Juventus Stadium sono arrivate 19 vittorie su 19 partite.
Dopo il successo sul campo manca solo un ultimo tassello per completare un'annata stupenda per la società di Corso Galileo Ferraris: la conferma di Conte, l'artefice di questo cammino, invocata più volta dall'intero stadio anche durante la partita, con striscioni. In mattinata un migliao di tifosi si è anche recato nelle sede del ritiro bianconero, fuori Torino, per chiedere all'allenatore di rimanere.
Fra le cose da dimenticare della giornata la comparsa del pessimo, nella curva sud della Juventus "Speziale libero" con tutto lo stadio che si è rivoltato contro i tifosi ultrà juventini a metà del secondo tempo. Tutto lo stadio ha fischiato l'iniziativa, finchè lo striscione è stato ritirato e identificato dalla polizia l'ultrà juventino, di 42 vanni della provincai di Pesaro. Per lui Daspo immediato per due anni.
Dopo la premiazione, Conte si è presentato ai cronisti:. "Oggi non ho voglia di parlare di futuro, ma solo di concentrarmi su quello che abbiamo fatto in questi tre anni. Si è già detto tanto, oggi tutti insieme vogliamo festeggiare questo traguardo storico e incredibile". Antonio Conte fa catenaccio, non risponde alla domande sul suo futuro e sulla sua permanenza o meno sulla panchina della Juventus.

"Non ho proprio nessuna voglia di parlare di futuro, sarebbe stato più semplice non presentarmi, ma per rispetto nei vostri confronti sono qui - dice -. Però non voglio buttare mezze frasi che poi magari diventano un boomerang per come vengono interpretate, voglio solo festeggiare e ringraziare questi ragazzi straordinari. Poi quando sarà il momento, in maniera molto serena e tranquilla, vedremo.Ringrazio per gli attestati di stima i miei giocatori, ma ribadisco: oggi vogliamo solo goderci la vittoria, poi parleremo a viso aperto"

Poi il bagno di folla tra i tifosi in centro con il popolo bianconero in delirio per i giocatori (con un cappellino nero con il numero 32 scritto in bianco) a bordo del pullman scoperto e in giro per la città partendo da piazza Castello verso piazza Vittorio. E' toccato a Sebastian Giovinco sollevare al cielo la coppa del campionato, mentre i tifosi sventolavano bandiere bianconere e tricolore. Qualcuno ha intonato l'inno di Mameli.
Fonte La Stampa