Discussione: Come è possibile ...

... che ci debbano ancora piangere cari scomparsi mentre si pratica quella che è la nostra passione, quella che è la passione più antica mai conosciuta dall'uomo? Leggendo il giornale quotidiano locale di oggi, in prima pagina la scomparsa di un cacciatore ma non solo, di un padre di famiglia, di un marito, di un amico, di un imprenditore locale, stroncato da un colpo esploso da un altro cacciatore mentre erano intenti a cacciare cinghiali, poi cercando tra le notizie, leggo addirittura della scomparsa di un bambino di soli dodici anni. Come è possibile che si debba ancora leggere righe e righe di giornali dove si scrive solo che un cacciatore, magari inesperto, un cespuglio che si muove, e immancabilmente il cacciatore spara a non so che, e poi la tragedia, dietro o in mezzo al cespuglio c'è una persona, un cacciatore, un amico, un figlio, un padre, ma possibile che ancora non abbiamo imparato che si spara solo se si è in piena sicurezza, e questo comporta piena visibilità della linea di tiro e della sua traiettoria? Non accetto, ma potrei capire un incidente che può essere causato da un rimbalzo della palla (le palle del calibro 12 sono purtroppo tristemente famose per questo problema) ma che si spari al buio, senza sapere cosa ci sia dietro quel muro di foglie e rovi che si muove, è una cosa che non posso e riesco proprio a digerire, ma possibile che ancora in pieno secondo millennio c'è gente che caccia in questa maniera? Ma chi c'è li porta a caccia questi individui, o quanto meno gli danno sufficienti spiegazioni su come comportarsi?
Intanto non ci resta che stringerci intorno alle famiglie delle persone che sono venute a mancare in queste tragiche circostanze.

Capisco perfettamente le tue perplessità, che sono poi di tutte le persone equilibrate, ma non bisogna cadere nella trappola dell'ipocrisia, anche per non esporre il fianco a becere ideologie o a persone che non aspettano altro per strumentalizzare financo la morte di un bambino. L'arma e' lo strumento per cacciare, che "uccide"!! Infatti la legge lo indica nei mezzi di caccia. E non e' un'arma diversa dalle altre, e non e' neanche intelligente! Quindi, e' evidente che vanno sempre osservate quelle misure di sicurezza, che servono per prevenire incidenti non desiderati e talvolta anche mortali.
Chi spara in un cespuglio che si muove, chi spara alla cieca, e' un cretino, una persona inaffidabile, che ha seri problemi. E' un individuo che definirei "dalla eiaculazione precoce". Pero' la categoria dei cacciatori, non sono uomini e donne avulsi dal contesto sociale. Rispecchiano la società nella quale viviamo. Fanno parte della cosiddetta massa, dalla quale emerge il politico che ruba, (molto spesso), il poliziotto che abusa del manganello, alcune persone che rubano, rapinano, sequestrano, taglieggiano, usurano...... E ci sta pure, anzi direi che e' fisiologico, che qualche cacciatore imbecille, non capisce che ha nelle mani un attrezzo devastante. Non capisce che bisogna mirare il selvatico, non a tutto quello frulla. Bisogna avere conoscenza di quello che ti circonda, prima di iniziare a cacciare, non dopo. In maniera tale da non rimpiangere il fatto che, non sapevi cosa c'era oltre quell'argine, quel frumento, quell'albero. Cioè quando spari devi avere piena coscienza del danno che puoi arrecare.
Lo stesso discorso, pero', vale per tutti: per il medico del pronto soccorso inetto che rimanda a casa il paziente per un mal di pancia e muore poco dopo, (senza contare i consapevoli), per il cretino patentato che sfreccia con la sua autovettura sicuro di poterla dominare a suo piacimento, del costruttore responsabile del crollo di una scuola malamente edificata....Cioè, voglio dire, non possiamo generalizzare. Il cretino e' un cretino. A volte anche omicida!!!!

Originariamente Scritto da deepakumara

Capisco perfettamente le tue perplessità, che sono poi di tutte le persone equilibrate, ma non bisogna cadere nella trappola dell'ipocrisia, anche per non esporre il fianco a becere ideologie o a persone che non aspettano altro per strumentalizzare financo la morte di un bambino. L'arma e' lo strumento per cacciare, che "uccide"!! Infatti la legge lo indica nei mezzi di caccia. E non e' un'arma diversa dalle altre, e non e' neanche intelligente! Quindi, e' evidente che vanno sempre osservate quelle misure di sicurezza, che servono per prevenire incidenti non desiderati e talvolta anche mortali.
Chi spara in un cespuglio che si muove, chi spara alla cieca, e' un cretino, una persona inaffidabile, che ha seri problemi. E' un individuo che definirei "dalla eiaculazione precoce". Pero' la categoria dei cacciatori, non sono uomini e donne avulsi dal contesto sociale. Rispecchiano la società nella quale viviamo. Fanno parte della cosiddetta massa, dalla quale emerge il politico che ruba, (molto spesso), il poliziotto che abusa del manganello, alcune persone che rubano, rapinano, sequestrano, taglieggiano, usurano...... E ci sta pure, anzi direi che e' fisiologico, che qualche cacciatore imbecille, non capisce che ha nelle mani un attrezzo devastante. Non capisce che bisogna mirare il selvatico, non a tutto quello frulla. Bisogna avere conoscenza di quello che ti circonda, prima di iniziare a cacciare, non dopo. In maniera tale da non rimpiangere il fatto che, non sapevi cosa c'era oltre quell'argine, quel frumento, quell'albero. Cioè quando spari devi avere piena coscienza del danno che puoi arrecare.
Lo stesso discorso, pero', vale per tutti: per il medico del pronto soccorso inetto che rimanda a casa il paziente per un mal di pancia e muore poco dopo, (senza contare i consapevoli), per il cretino patentato che sfreccia con la sua autovettura sicuro di poterla dominare a suo piacimento, del costruttore responsabile del crollo di una scuola malamente edificata....Cioè, voglio dire, non possiamo generalizzare. Il cretino e' un cretino. A volte anche omicida!!!!

Certo i cretini sono dappertutto, ma questo non può e non deve essere una scusante, io non ci credo che per le ultime due morti, ma anche per le altre, i cretini di turno, che spesso vengono etichettati come inesperti (pare che chi abbia sparato giovedi scorso sia un giovane ventenne) siano stati alla loro prima uscita, ma sono sicuro che hanno fatto uscite su uscite, anzi, tutto il contrario, di solito alle prime uscite sono le più attente, ma non vedo corretto dire che un giovane di venti anni sia inesperto, se era abilitato all'esercito venatorio non puoi essere definito esperto o meno esperto sul maneggio delle armi, o sei abile o non sei abile e quindi niente portò d'armi, l'esperienza non deve essere vista come quantità di prede abbattute o anni di utilizzo dell'arma, l'abilità al maneggio delle armi deve essere visto su come si porta il fucile a caccia, come si muove, come ci si deve comportare in un determinato momento, ed invece che vedono, il candidato ci "chiappa"? Bene allora è abile, non ci chiappa allora non è abile.... Altra considerazione che dobbiamo fare tutti, possibile a che questi inesperti di turno nessuno abbia mai detto che sbagliava, che non era corretto, non era educato in sicurezza? Come dicevo prima non ci posso credere che erano tutti alla loro prima uscita, ma secondo me, spesso sottovalutiamo o sopravvalutiamo, dipende dai punti di vista, chi abbiamo vicino e come si comporta, tanto me ne frega di riprenderlo, poi che capita proprio a me? Forse il prossimo potremmo essere proprio noi, parliamo, riprendiamo, spieghiamo e prendiamo le giuste contromisure.

Infatti io non detto che il cacciatore novello e' più pericoloso o spregiudicato di un cacciatore anziano. Anche se la legge obbliga il cacciatore novello ad accompagnarsi ad un cacciatore anziano, per il primo anno, forse il legislatore aveva visto lungo, non credo che l'anzianita' porti saggezza. Non sempre e' cosi',ma non e' una regola. Io ho avuto compagni di caccia da far rabbrividire, e puntualmente li ho sempre allontanati. Come pure quelli che sparavano ai tordi nonostante avessi il cane, perché, a mio avviso, non mostravano rispetto, non solo per me, ma soprattutto del mio cane!
Ritornando alla discussione, io sostengo che il cretino/imbecille e' un male fisiologico che lo puoi trovare in ogni e dove. Emerge dalla massa e si fa notare sempre in negativo. Non possiamo colpevolizzare la categoria dei cacciatori per il solo fatto che uno cretino/imbecille, usa l'arte nobile della caccia, per esternare frustrazioni personali mai sopite.

E' di appena ieri la notizia dell'ennesimo incidente di caccia avvenuto in Italia. Capisco e comndivido l'idea che sicuramente molti di questi eventi luttuosi sono da addebbitare si alla dabbenaggine di alcuni , ma anche alla troppa disinvoltura e sicurezza con cui alcuni trattano le armi: Si lascia il fucile carico incustodito, si attraversano passaggi difficili senza neanche mettere la sicura, per arrivare all'eccesso di sparare al cespuglio che si muove.
Se il nostro motivo per andare a caccia è sempre e solo il "fare carniere" a tutti i costi, allora non abbiamo capito un caxxx di quello che vuole dire andare a caccia. Grazie a Dio oggi non abbiamo bisogno di sfamare la famiglia con cervi , cinghiali , fagiani e colombacci e ritornare a casa a mani vuote non è affatto un motivo di vergogna. Non esiste completamente!
E poi deve essere chiaro a tutti che è meglio farsi prendere in giro per tutta la vita per una clamorosa "padella" (di cui alla fine rideremo anche noi), che avere per tutta la vita un lutto sulla coscienza.

ogni volta che PURTROPPO c'è un morto nel "mondo caccia" si aprono discussioni in TV, giornali e ogni possibile media esistente.Si chiede "come mai è possibile che succeda una cosa cosi?",si rifanno i soliti discorsi .....le tavole rotonde......le polemiche......si propone l'abolizione della caccia.Gli incidenti automobilistici,le vittime sulle striscie pedonali,i morti tra gli avventori delle montagne,i morti del mare, gli omicidi nelle ville,la violenza quotidiana che ammorba la qualità della nostra vita quotidiana e mille,e poi ancora mille di queste nefandezze non suscitano lo stesso clamore della morte di una persona per incidente di caccia,e sapete perchè? Perchè ci siamo abituati..............

Personalmente quando vado a caccia cerco di agire con massima prudenza,ma nulla mi impedito di ricevere più di una volta del piombo senza sapere chi avesse sparato...e allora ? dovrei aver smesso?e la passione...se mi piace andare in bicicletta sò benissimo che rischio di essere travolto da un bastardo al volante,se mi gusta immergermi nelle acque sò di rischiare già di mio e se penso ai vari natanti c'è da farsi il segno della croce...allora chiudiamo montagne,mettiamo il divieto di balneazione,abroghiamo l'utilizzo delle automobili e tutto ciò che comporta rischio ....rimaniamo tutti chiusi dentro una stanza ...peccato che neanche lì siamo al sicuro perchè ti può crollare la tua casa addosso per un terremoto!!! Vivere è pericoloso e con l'alea ci conviviamo ogni attimo della nostra vita

ps Ho massimo rispetto per coloro che hanno perso la vita causa incidenti di caccia,ma credo che discorsi del genere su di un ns forum non portino in nessuna direzione se non a farci dell' autolesionismo.

Io Fausto, sono dell'opinione che questo problema è della nostra categoria, e solo noi possiamo ridurlo al massimo, e quindi muoverci con il minimo rischio possibile, per quanto rari possano essere gli incidenti e le tragedie avvenute nel mondo della caccia (specialmente raffrontati con quelli automobilistici, ma basti pensare anche solo alle morti bianche sul lavoro) so che è un'attività ad alto rischio, non per nulla si devono fare degli esami per poter andare a caccia, ma un conto è morire per un malore o per una caduta mentre si è a caccia, fa parte del "mestiere", ma quello che non riesco proprio a concepire, è morire, ma anche solamente aver corso il rischio di essere ferito, per la scarsa attenzione posta da un altro cacciatore superficiale, posso capire i pallini che ti cadano in testa, ci stanno, come dicevo in precedenza, posso capire un colpo di rimbalzo, ma non posso assolutamente giustificare un colpo diretto al "buio" dove non si vede il bersaglio. Sta a noi riprendere e correggere certi atteggiamenti, nostri, dei nostri compagni, ma anche e soprattutto degli altri cacciatori, dobbiamo essere noi chiedere spiegazioni o dare spiegazioni di determinati comportamenti, è una cosa naturale, penso, il voler crescere ed imparare dalle contine esperienze di tutto il movimento.

Ieri altro ciclista travolto da un camion il cui conducente era umbriaco.IL paradosso è che al ciclista erastata ritirata la patente di guida e in attesa di riottenenerla utilizzava la bici come mezzo di trasporto.....che dire difronte a certi eventi? ?????????

Vietiamo le biciclette!!!

concordo in pieno con Fausto, c'è da dire però, e non è il solito pignisteo, che gli incidenti di caccia vengono strumentalizzati ad arte, e gli viene data una cassa di risonanza esagerata da tutti coloro che vorrebbero porre fine alla nostra passione, che noi continuiamo a chiamare passione, sport, passatempo ma che per alcuni, per fortuna non tantissimi, non lo è. io per parte mia quando mi è capitato di avere un compagno di caccia diciamo "esagerato" gli l'ho fatto notare ed in alcuni casi non sono più uscito con lui.