24/09/2012,15:09

Originariamente Scritto da
ludwig
Nei giorni scorsi il mondo venatorio è stato colpito da un evento luttuoso avvenuto in Toscana, nei boschi di Fiesole. Un colpo di fucile partito accidentalmente, ha stroncato la vita di un giovane cacciatore di 32 anni. Anche in questo caso le varie associazioni anticaccia si sono rivelate per quello che sono : un agglomerato di escrementi capaci solo di gioire del dolore altrui.
Ma, comunque, l'episodio ci deve sempre far riflettere e ricordarci che a caccia la sicurezza non è mai troppa. Usiamo sempre le sicure. Manteniano distanze di sicurezza tra i vari cacciatori. Quando camminiamo in zone impervie scarichiamo sempre il fucile.
Meglio ritornare a casa con il carniere vuoto che con un rimorso che dura tutta una vita.
Alla famiglia del Cacciatore deceduto le nostre più sentite condoglianze.
Parole sante Lud. La sicurezza prima di tutto. Non importa se non fai in tempo a togliere la sicura e una preda ti sfugge. Cosa é una preda che se ne va, di fronte alla vita di un giovane che se ne va? Non ne vale la pena.
Si può dire che la caccia è sempre una questione d'amore.
Il cacciatore è innamorato della selvaggina; i veri cacciatori sono realmente amici degli animali. Mentre è a caccia, il cacciatore oltrepassa il suo ruolo; è infatuato dall'animale che ha avvicinato e che vuole catturare - null'altro esiste per lui, al mondo.
Tania Blixen