Ci risiamo! Appena conclusa la stagione venatoria, la tristemente nota Lega per Abolizione della Caccia (LAC) sfrutta il doloroso bilancio delle vittime che si sono registrate durante l'attività venatoria, per lanciare la sua campagna denigratoria nei confronti della caccia.
Ovviamente, per raggiungere lo scopo, i nostri detrattori non si sono limitati al numero delle vittime causate dagli incidenti di caccia veri e propri ammontante a 24, ma hanno forzatamente aggiunto quelli che, pur trovandosi a caccia, sono morti per cause naturali, facendo così lievitare il numero a 35.
A questi attenti osservatori delle disgrazie altrui che sfruttano i tragici eventi che funestano il mondo dei cacciatori, val la pena ricordare che non esiste attività umana esente da rischi e che altre attività in apparenza molto meno rischiose si verificano incidenti mortali con un costo in vite umane molto più alto.
Alcuni esempi:
Raccoglitori di funghi annata 2010: 43 morti
Sci : circa 50 vittime
Ciclismo, (l'innocua bicicletta), una media annua di 350 morti di cui il 50% con un'età media inferiore ai 14 anni.

A fronte di questi tristissimi dati però non si registra la nascita di nessun movimento per l'abolizione dello SCI, del Ciclismo o della raccolta funghi...
Pertanto ai Laccherini invitiamo a farsi un bell' esame di coscienza e di smettere con questa campagnia insulsa e faziosa che non trova riscontri in nessuna altra parte e che è palesemente contraria al buon senso.