Ragazzi questa è davvero grossa!!!!!!! adesso voglio proprio vedere che scuse adducono i nostri "cari amici" animalisti
tratto da federfauna
FederFauna - Ufficio Stampa
E' un pointer Del Vento il cane trovato in stato di
abbandono lungo la tangenziale di Bologna.
La saga dei pointer Del Vento, sequestrati al veterinario
Giorgio Guberti di Ravenna a fine 2008 dal Nirda ed affidati
agli animalisti, non smette di riservare sorprese. E'
"Ranger Del Vento" il cane trovato in stato di abbandono
lungo la tangenziale di Bologna qualche giorno fa e portato
in canile. E' lo stesso Giorgio Guberti a darne notizia:
sabato 13 giugno alle ore 13.20 ha chiamato un responsabile
locale di FederFauna per avvisarlo che aveva da poco
ricevuto una telefonata da un addetto di un canile di
Bologna il quale, controllato il microchip e verificato che
il cane era regolarmente registrato in anagrafe regionale,
ha segnalato il ritrovamento al legittimo proprietario. Alla
telefonata del canile, Guberti, dimostrando per l'ennesima
volta correttezza e non certo l'astuzia attribuitagli da
Animal Liberation nei suoi comunicati sempre muniti di IBAN
per le donazioni, ha dichiarato che il cane, assieme agli
altri, gli era stato sequestrato dai forestali e che era
stato dato in custodia agli animalist i. Dopo aver
riflettuto un po' pero' ha pensato di chiamare anche
FederFauna che e' corsa a verificare identita' e condizioni
dell'animale. Che il cane ritrovato in stato di abbandono
lungo la tangenziale di Bologna, proprio come nei migliori
spot sul randagismo, sia Ranger Del Vento non vi e' dubbio.
Il numero di microchip risulta essere nell'elenco del
sequestro stilato dal Nirda e inoltre il suo colore
bianco-testa di moro (bianco-fegato nel verbale) e' raro e
riconoscibile anche nelle foto scattate dagli animalisti nel
periodo del sequestro. E' quindi indubbio che quel cane sia
passato per le mani dei suoi "salvatori" CFS e Animal
Liberation. Cosa ci faceva allora in tangenziale di Bologna?
L'abbandono di animali " fa presente FederFauna " e'
perseguibile penalmente, anche se dopo i primi affidi dei
cani sequestrati a Guberti, il vicequestore aggiunto della
fo restale Anna Mazzini disse che in caso di smarrimento
"...non ci sono conseguenze per l'affidatario, puo'
succedere che un cane scappi...". In tal caso pero' dovrebbe
esserci una denuncia di smarrimento, tanto piu' trattandosi
di un bene sotto sequestro, e il canile l'avrebbe saputo.
Sembra invece addirittura che il cane sia stato accalappiato
e portato in canile proprio da agenti del CFS che
evidentemente non conoscevano ne' l'animale ne' i colleghi
che l'avevano sequestrato. Ora e' possibile che anche questo
caso, come quelli di Parma o San Marino, sia inghiottito dal
silenzio piu' totale, e sono in aumento quelli che reputano
sempre piu' probabile per l'allevatore ravennate una
condanna che metta definitivamente il coperchio ad una
pentola in ebollizione che continua a schizzare retroscena
completamente diversi da quanto mostrato ed urlato dalla
propaganda animalista. FederFauna sostiene invece che la
pentola bisognerebbe scoperchiarla. Sarebbe piu' che
opportuna un'indagine sui sequestri in cui gli anim ali
sembrano cadere in un limbo di "esproprio di fatto", con
tutto quello che ne consegue. Sulle onlus animaliste che
ottengono la custodia degli animali sequestrati come Animal
Liberation, che dopo aver dichiarato per voce della sua
presidente Lilia Casali, che all'epoca del sequestro non
aveva ne' strutture ne' fondi, oggi dopo un anno di pointer
Del Vento, sembrerebbe addirittura essere diventata
proprietaria di un terreno. Sui poveri cani sequestrati e
sparsi ovunque, anche in tangenziale di Bologna!