Discussione: Diario del cacciatore 2012/2013

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  1. #1 Lightbulb Diario del cacciatore 2012/2013 
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    Domenica è iniziata la nuova stagione venatoria, come abitudine ormai del forum, creo una discussione che raccoglierà i nostri racconti, le emozioni in parole e immagini, di una nuova annata...

    Le favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono (i bambini lo sanno benissimo),
    ma insegnano loro che i draghi si possono sconfiggere
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  3. #2 We'll never hunt alone 
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    A lui la macchina fa male e lo sai, ti premuri che non soffra troppo parlandogli e tenendolo calmo mentre sali per la strada montana.

    E' ancora buio, scendi dall'auto prendi fucile e cartuccera, gli metti il guinzaglio e campanaccio e lo fai scendere dalla macchina, ti accucci ad accarezzarlo. Lo guardi in quegli occhi che conosci bene, che ti stanno sorridendo, la sua bocca è sorridente come quella di un monello che ti sta studiando per farti un dispetto.
    Uno sguardo verso il cielo stellato, un po' per vedere quanto manca all'alba (anche se da lontano un campanile già ti dice “adesso puoi”), un po' per salutare quella persona che sai, in quel momento ti sta guardando.

    Ora c'è abbastanza luce anche per voi, un'ultima carezza una piccola pausa e poi il comando: “Vai”.
    Lo guardi ed è impacciato quanto un adolescente che si innamora per la prima volta, ma per lui è amore vero e viscerale, amore assoluto. Le movenze sono incerte e poco aggraziate, sicuramente migliorabili, perchè tu lo conosci e gli hai già visto fare di meglio, ma oggi va bene così.
    Dopo neanche due ore di caccia, mentre stai marcando la seconda starna, pensi tra te che difficilmente diventerà un campione, ma questo in realtà non ti interessa, perchè tu non volevi un campione, volevi un amico con il quale condividere quegli attimi così particolari; ti rendi conto di averlo trovato e ti torna alla mente la promessa che prima mentre gli toglievi il guinzaglio gli avevi fatto.
    “Non cacceremo mai soli”
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  4. #3 Red face  
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    Citazione Originariamente Scritto da reb_bl Visualizza Messaggio
    A lui la macchina fa male e lo sai, ti premuri che non soffra troppo parlandogli e tenendolo calmo mentre sali per la strada montana.

    E' ancora buio, scendi dall'auto prendi fucile e cartuccera, gli metti il guinzaglio e campanaccio e lo fai scendere dalla macchina, ti accucci ad accarezzarlo. Lo guardi in quegli occhi che conosci bene, che ti stanno sorridendo, la sua bocca è sorridente come quella di un monello che ti sta studiando per farti un dispetto.
    Uno sguardo verso il cielo stellato, un po' per vedere quanto manca all'alba (anche se da lontano un campanile già ti dice “adesso puoi”), un po' per salutare quella persona che sai, in quel momento ti sta guardando.

    Ora c'è abbastanza luce anche per voi, un'ultima carezza una piccola pausa e poi il comando: “Vai”.
    Lo guardi ed è impacciato quanto un adolescente che si innamora per la prima volta, ma per lui è amore vero e viscerale, amore assoluto. Le movenze sono incerte e poco aggraziate, sicuramente migliorabili, perchè tu lo conosci e gli hai già visto fare di meglio, ma oggi va bene così.
    Dopo neanche due ore di caccia, mentre stai marcando la seconda starna, pensi tra te che difficilmente diventerà un campione, ma questo in realtà non ti interessa, perchè tu non volevi un campione, volevi un amico con il quale condividere quegli attimi così particolari; ti rendi conto di averlo trovato e ti torna alla mente la promessa che prima mentre gli toglievi il guinzaglio gli avevi fatto.
    “Non cacceremo mai soli”
    è verissimo,belle parole.......anche se ti fa ogni tanto sgolare ed arrabbiare il tuo cane è sempre il tuo compagno che sia bravo o meno....è lui il tuo vero amico di caccia
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  5. #4  
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    Bellissimo racconto davvero Reb, io causa busto e diversi impegni sono riuscita solo a uscire ieri in tarda mattinata, qualche ora per non sforzarmi troppo, con Giuse e Ron..
    Le risaie tagliate sono ancora poche, e il territorio cacciabile è ancora ridotto, ma nonostante tutto si va, tra risaie rive e fossato, e ho potuto vedere il mio bracco alle prese con un beccaccino, bel tiro di Giuse e bel recupero di ron...
    Pochi ore ma tante emozioni...
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    Le favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono (i bambini lo sanno benissimo),
    ma insegnano loro che i draghi si possono sconfiggere
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  6. #5  
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    Bellissime foto. Le prime due, sembrano fotomontaggi! Complimenti.
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  7. #6  
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    Ieri prima uscita dell'anno...2 fagiani 3 quaglie visto 4 lepri e 2 germani...ottimo inizio!!!
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  8. #7  
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    Su ragazzi....ma nessuno esce a caccia?
    Le favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono (i bambini lo sanno benissimo),
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  9. #8  
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    Domani si esce!!
    so già che poi marì farà tante foto!
    Lasciatemi svegliare all'alba, camminare chilometri, portare il fucile a spalla e godere nel guardare il mio cane cacciare...e sarò un uomo felice.
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  10. #9  
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    Ho tre cani. Anzi tre e mezzo: Denny, un setter inglese di dieci anni, Buck, un drahthaar di sei e Vito, un Breton di otto mesi. Una scommessa quest'ultimo!!!
    Ognuno, ovviamente, ritiene i propri ausiliari, i migliori del mondo. Ed io, ovviamente, non sono l'eccezione che non conferma la regola.
    L'apertura è iniziata con un germano, due fagiani ed una pernice. Vito è ancora giovane e preferisco farlo attendere per il debutto.
    Per compagni di caccia, ho due amici eterni ed affidabili. Non sprecano munizioni tanto per sparare!!
    Seconda giornata due femnine di fagiano. Sorvolo sulle circostanze della cattura, ripetitive per chi le ascolta, ma sempre uniche per il protagonista!
    Domenica 30 settembre, debuto di Vito!
    In riserva!! Con Denny, setter dalla ferma solida e statuaria. Ideale e ottimo maestro per il temperoso Breton.
    Anche in questo caso, è inutile soffermarsi a raccontare l'avvenimento. E' come dire di un bambino al parco giochi con tante caramelle!! Ad ogni modo, non entusiasmante, ma ottimo soggetto. Ferma, consenso e riporto un po birichino.
    Da una settimana, ho i due cani, Denny e Buck, ammalati!! Il primo ha una febbe persistente, la cui causa è ancora da accertare. A buck, gli è spuntata sul posteriore, all'altezza dei reni, una grossa ciste. Il veterinario, racconta di una contusione, di una puntura di insetto, di una spina, di...... Io penso che sa stato il setter a pinzarlo . Conosco molto bene i miei cani e sono sicuro che quando ho riportato dalla riserva Denny e Vito, Buck gli è andato a rompere le scatole a Denny e questi lo ha pinzato, data la petulanza del drahthaar, di ispezionarlo ogni qualvolta non va a caccia insieme.
    Sabato 6 ottobre devo andare a caccia e non ho i "miei" cani ed io senza di essi a caccia non ci vado. Non saprei cosa fare, non ha alcun senso. Anche solo vederli correre, annusare il vento, qualche finta seguita..... Allora decido di fare un discorso serio a Vito e la sera prima gli dico di "scaldarsi" che domani debutta ufficialmente a caccia.
    E' talmente piccolo, che lo carico in macchina ritenendo supefluo il carrello. La sua sagoma è ancora più piccola del tappetino.
    Arriviamo sul luogo di caccia e come al solito inizia a correre come un diavolo, contento della brina che lo bagna e lo rinfresca. Dopo aver percorso circa 500 metri vedo che rallenta, si gira e non faccio in tempo a realizzare, che parte un maschio di fagiano. Lascio che gli corre dietro un tantino e poi gli do la soddisfazione di addentarlo e lo lascio fare con il selvatico in bocca.
    La domenica preferisco andare da solo. Voglio vederlo bene e da solo, senza che si distolga dalla presenza di altri cani e persone.
    Sono solo con Vito. Scende dall'auto quando io sono pronto e inziamo ad ispezionare gli argini, risi e mais tagliati. Niente, ma ha una ricerca dettagliata, abbastanza ampia e intelligente. Ogni tanto si gira e mi guarda per vedere se ci sono. Non fischio mai, lo lascio per conto suo, sollecitandolo di tanto in tanto per non farlo demordere.
    Costeggio un campo di granoturco in parte tagliato. Vado in su mentre lui gira largo per poi rientrare tra i filiari del frumento. Lo guardo meravigliato della sua meticolosità di ricerca, quasi da esperto. Si avvicina al frumento incolto, annusa alto e poi riparte.
    Io penso: chissà cosà sentirà e il significato che gli darà.
    Mentre guardo e penso, vedo che a circa 20 metri da me, è fermo ma non ha quella immobilità a cui sono abituato con Denny, che si schiaccia a terra immobile o di Buck, espressiva con il mozzicone della zona perfettamente parallelo alla spina dorsale.
    Continuio a cammimare verso di lui e quando gli sono vicino quasi a dietri metri, parte una femminadi fagiano che si invola verso il frumento in piedi. Mi sorprende ma non del tutto e l'abbatto. Sollecito Vito a cercare ed entro nel frumento. Ispeziono tutte le file del frumento, sollecitando Vito a cercare - porta, porta, gli dico, come in addestramento, finchè, a circa 10/12 entri, lo vedo che ritorna con la fagiana in bocca. Gliela lascio ed esco dal granoturno mentre lui mi segue con il selvatgico sempre imn bocca, che poi mi cede.
    Penso: Vito è proprio fortunato. Due uscite a caccia vera. Sabato un Fagiano e domenica una fagiana!!! Bravo Vito!!
    In allerta.jpg
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  11. #10  
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    Gran bel racconto..vito è fortunato perchè ha un cacciatore come amico!!1
    speriamo che gli altri due si rimettano presto...
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