...che lepre...e che cane! –
18/02/2009,09:45
Avevo a quel tempo una quindicina di anni, e il mio compito affidatomi da mio padre, era quello di portar fuori giornalmente il cane in quanto lui era fuori tutto il giorno per lavoro.
Una mattina di fine ottobre mi sono recato come al solito sopra il paese dove solitamente mio padre cacciava la lepre.
Lasciai andare il cane e ben presto iniziò una furiosa canizza.
Ben presto notai che in zona c'era un altro cane di un altro cacciatore il quale si unì a "Waldi" il nostro segugio meticcio. Osservai con interesse il loro lavoro e finalmente riuscii a vedere la lepre, che in sostanza si stava prendendo gioco letteralmente dei cani. La vidi infatti su di un ghiaione che si spostava di qualche centinaio di metri per ritornare poi sempre sui suoi passi al solito posto.
Ad un certo punto accadde qualcosa che secondo me ha dell'incredibile. Dixy l'altro cane cominciò a perlustrare il ghiaione mentre Waldi, ormai stanco dei ripetuti giri della lepre, lo vidi aquattarsi dietro ad un cespuglio dove la lepre continuava a passare.
Ad un certo punto Dixy scovò nuovamente la lepre, la quale ripercorrendo sempre la stessa via, andò a finire letteralmente in bocca a Waldi che con un morso la fini all'istante.
Mi avvicinai e ben presto arrivò anche il proprietario di Dixy che aveva avuto modo a sua volta di osservare tutta la vicenda.
Questo è il segugio....
Si può dire che la caccia è sempre una questione d'amore.
Il cacciatore è innamorato della selvaggina; i veri cacciatori sono realmente amici degli animali. Mentre è a caccia, il cacciatore oltrepassa il suo ruolo; è infatuato dall'animale che ha avvicinato e che vuole catturare - null'altro esiste per lui, al mondo.
Tania Blixen
