19/12/2009 mi sono fatto un bel regalino per il mio 29° compleanno, come mi è capitato spesso di sabato, sono andato a partecipare alla battuta di cinghiali co uno zio, lo passo a prendere e andiamo presso il punto presa, troviamo solo l'amico che era andato a prendere il posto, e nessun altro. Un gran freddo, saliamo in montagna e tutto ok, poi però, come svalichiamo e riprendiamo la discesa sul versante opposto da cui eravamo saliti la sorpresa, per terra sulla strada, c'erano un paio di centimetri di neve, non di più, la prima di quest'anno in quella zona, dopo anni di assenza in questo periodo, aspettiamo un po' scambiando due chiacchiere con l'amico e piano piano arrivano anche gli altri, si decidono le poste e partiamo. Come parto c'è un tratto di rettilineo di discesa con una bella pendenza al termine della quale c'era una curva verso sinistra e nessuna protezione sulla destra, prima, poi seconda dentro e procedevo al minimo, senza accelerare e con il freno motore, ma in un attimo la forte pendenza fece aumentare la velocità sui 40km/h, che non è una gran velocità di norma, ma che con quei due centimetri di neve mi sembrava anche troppo eccessiva soprattutto con la vettura con cui stavo andando (bmw serie 3 del 2003), appena sfioro il pedale del freno, entra l'abs visto che l'aderenza era praticamente zero, la vettura tende a intraversarsi, e al posto di decellerare, accelerava ancora di più, e per di più la curva si avvicinava sempre di più, mai mi era capitato di guidare sulla neve, ancor meno in discesa, mentre cercavo di pensare cosa dovevo fare in caso non riuscissi a riprendere il controllo (già avevo la brillante idea di aprire lo sportello e uscire "al volo"), infilai a forza la prima dentro facendo un paio di etti di grattuggiato, e comincia a pregare che rallentasse per poter riprendere il controllo della direzionalità, e così fu, la vettura rallentò a sufficienza da poter riprendere il controllo e quindi proseguire sulla giusta direzione. Arrivo dove ero di posta parcheggio e parto a piedi con altri due ragazzi che mi dissero dove dovevo andare.
Incomincia la battuta, e i cani fanno subito buono e partono a seguita, si sentono sopra la montagna che girano fino a quando vendono un cinghiale infilarsi dentro un frattone e non uscirvi, i cani intanto proseguono in seguita, ma da altra parte, si sento un paio di spari ma nulla di fatto, ad un certo punto mi vedo uscire dal fitto della macchia un cinghialetto che veniva avanti tutto accorto, il primo cinghialetto che avessi visto allo stato libero e che mi si avvicinasse, i cani nel frattempo avevano scavallato la montagna e non si sentivano più, quindi mi prese in totale impreparazione, non me l'aspettavo visto il lavoro dei cani proseguiva da altra parte, l'emozione fu forte, aspetto immobile che mi si avvicini, non mi aveva proprio visto, e quando pensavo di essere sicuro del colpo miro alla testa e sparo, bhè con mio enorme stupore il cinghiale non scappa, e non si è visto neanche dove fosse andato il colpo, nessun segno di schizzi di terra, rimane una frazione di secondo immobile, ma non casca, fa altri due metri e altra fucilata stessa storia, non ci sono schizzi di terra e il cinghiale ancora come se nulla fosse, come se sparassi a salve, altri due metri terza fucilata questa volta al corpo e non più alla testa, stessa storia, una cosa da non crederci, solo che questa volta dopo i due metri mi si era coperto e non lo vedevo più, corro verso la direzione dove l’avevo visto passare ed era li, altri due metri più giù che era morto. Li per li, ci sono rimasto un po’ stranito, perché non pensavo potessero avere questa reazione, vado a vedere e lo avevo colpito solo con un colpo, e gli altri due booo, eppure avevo la spalletta della montagna dietro, i colpi non potevano andare da nessuna parte, erano costretti a conficcarsi nel terreno, però non ho visto alcun segno per terra, va be’ euforico avverto gli altri che almeno uno lo riportavamo a casa, e tutti contenti, con qualcuno che mi ha fatto i complimenti e con qualcun altro che si era già prenotato per la grigliata. Riprendiamo posizione, lego i due cani che dopo cinque minuti sono arrivati sulle tracce del cinghiale, arriva anche chi riprende i cani e ripartono alla ricerca, dopo un’oretta di nuovo la canizza sopra per la montagna molto simile alla precedente, dopo una mezzora buona altro colpo e altro cinghialetto due tre poste sopra di me, si riprendono i cani e di nuovo alla ricerca del cinghiale che si era visto al mattina, intorno alle 12 di nuovo la canizza, qualcuno in lontananza riesce a vedere il cinghiale che precede i cani davvero molto, quasi 10 minuti di vantaggio, però non si riesce a farlo uscire, avrà fatto cinque sei volte avanti indietro senza mai farsi sparare, per un attimo è sotto tiro, gli sparano due botte veloci, ma nulla, solo che questa volta cambia strada e si dirige di nuovo verso le poste dove ero io, ancora una mezzoretta, e si sentono prima due fucilate, veloci dopo due tre secondi un’altra ancora ed era la posta sotto di me, che però avendo una specie di colle fra me e lui non potevo vedere dove era, istanti di tensione, perché avvertono che il cinghiale era ferito, e non era stato fermato dalla posta precedente, ad un certo punto sopra il crinale del colle che ci divideva lo vedo spuntare, nero nero, ad una quarantina di metri, si ferma proprio sul crinale, lo metto sotto mira, lo mantengo così, per qualche secondo sperando che scendesse un poco di più, perché li in caso non lo prendessi, non sapevo dove sarebbe finita la palla, e soprattutto poteva esserci dietro l’altro cacciatore, che difatti gli andava dietro e mi chiama per avvertirmi della sua presenza, lo rassicuro che non sparavo, ma che lo tenevo solo per evitare che riuscisse a scappare a buono, e gli dico anche di finirlo che io non gli sparavo, salvo clamorose eventualità e così fa, ancora tutti più contenti di prima, rifacciamo armi e bagagli e ripartiamo per riportare la caccia a casa dove è stata poi pulita, e nel frattempo, si erano fatte le 15.00 la mamma del ragazzo dove eravamo andati a pulire i cinghiali aveva preparato un bel piatto di pasta per tutti, quindi tutti intorno al tavolo a raccontare della giornata.